In una lettura scenica de “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway, Somma interpreterà Santiago, il vecchio pescatore che lotta contro gli squali decisi a sottrargli un maestoso pescespada catturato nei mari caraibici.Sul palco, al suo fianco, la figlia Cartisia J.
Somma e al violoncello il Maestro Liberato Santarpino con il quale l’attore ha più volte collaborato dirigendo spettacoli che combinano recitazione e musica.
Ieri pomeriggio ho avuto il piacere di raggiungere Sebastiano Somma con il quale mi sono persa in una interessante e simpatica chiacchierata.L’attore, oltre a raccontarmi qualcosa di più della rappresentazione che andrà in scena sabato 4 Maggio presso il Teatro Karol, mi ha parlato anche del suo rapporto con la città di Castellammare e dei suoi progetti in corso.
- Sebastiano, dunque, cosa dobbiamo aspettarci da questo reading teatrale che porterai in scena il 4 Maggio al Teatro Karol?
“Il vecchio e il mare” è un’interpretazione del testo di Hemingway su adattamento di Lucilio Santoni che viene arricchita da una pregevole selezione di musiche e da atmosfere evocative.
Oltre ad interpretare Santiago, l’anziano pescatore che sfida le forze incontenibili della natura, dello spettacolo ne curo la regia.Accanto a me, sul palco ci saranno mia figlia Cartisia J.
Somma e il Maestro Liberato Santarpino, autore tra l’altro di Lucio incontra Lucio, spettacolo ispirato ad uno dei capitoli più belli della storia cantautorale italiana, quella che tocca e unisce le vite di Lucio Dalla e Lucio Battisti, ma anche di Matilde, l’amore proibito di Pablo Neruda che racconta la grandissima storia d’amore che legò Pablo Neruda a Matilde Urrutia. Sul palco del Karol ci sarà anche una scultura realizzata da un grande artista che espone in tutto il mondo.Si tratta del Maestro Angelo Accardi che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare durante un festival del cinema che si tiene a Villammare.
Quella volta rimasi letteralmente estasiato dalle sue sculture e dalle sue opere; in particolare da un pesce sventrato che pensai fosse l’elemento giusto per arricchire la scena di Il vecchio e il mare e così da allora, in scena con me, c’è anche la scultura del pesce sventrato del maestro Accardi.
- C’è grande attesa a Castellammare di Stabia per il tuo ritorno.Qual è il tuo rapporto con la città?
Sono nato a Castellammare di Stabia, ma poi sono cresciuto a Napoli.
A Castellammare ci vengo sempre con amore e grande passione; è una città piena di risorse e di energie, quelle stesse energie che smuovono e caratterizzano un po’ tutti i paesi dell’hinterland vesuviano e della provincia di Napoli.Ho deciso di portare al Teatro Karol di Castellammare “Il vecchio e il mare” dopo una piacevole chiacchierata con Pierluigi Fiorenza e sono stato molto felice di constatare l’enorme crescita del Teatro Karol, oggi fulcro teatrale e culturale di eccellenza che ospita eventi di grande qualità.
Ti dirò di più. Quando penso a Castellammare di Stabia, alla mia città di natale, quella che in qualche modo ha plasmato il mio modo di essere, ritorna quello che da sempre è un mio sogno: quello di portare uno spettacolo in centro, per le strade, nei palazzi, per i vicoli del centro storico, magari proprio sotto la finestra di Viviani.
- Un bellissimo sogno.
Speriamo che si avveri!Facciamo, dunque, un appello a quello che sarà il nuovo sindaco. Le elezioni comunali oramai sono prossime
Mi auguro davvero che a Palazzo Farnese arrivi qualcuno che sia armato di buoni sentimenti nei confronti della città.
Castellammare è una città che ha un passato importante sia dal punto di vista commerciale che industriale; per non parlare poi degli artisti stabiesi: Viviani, Ruccello, Celoro, Radice sono per citarne alcuni.Tanta arte, tanta cultura.
Castellammare è una città ricca di storia, di tradizioni, di cultura, di arte.Io spero vivamente che torni a sgorgare acqua dalle fonti, che l’arenile torni ad acquisire la sua dignità, che la città possa tornare a mostrare tutte le sue ricchezze che sono tante: mare, montagna, scavi archeologici, terme, sorgenti, artisti, sportivi, prodotti tipici, cantieri navali e l’elenco sarebbe ancor più lungo.
- Progetti futuri?
Mah!
Oltre al Teatro c’è il Cinema. È già in distribuzione “Il diavolo è Dragan Cygan” di Emiliano Locatelli. Poi c’è “La partita delle emozioni” di Fabrizio Guarducci, un film delicato che trae ispirazione dall’omonimo libro di Guarducci, con sceneggiatura scritta a quattro mani con Marco Cervelli e musiche composte dal Maestro Pino Donaggio.E infine “Tutto in 72 ore” di Luciano Luminelli, un film corale, storie di amicizia.
Nel cast anche Kaspar Capparoni, Debora Caprioglio, Corinne Clery, Blas Roca-Rey, Magdalena Lucca, Rebecca Valenti, Jonis Bascir, Morgana Forcella e Giuseppe Klaebisch.
Inoltre sarò a Napoli in due occasioni: al Teatro Mercadante per una serata evento, quale tributo ad Aldo Giuffrè nel centenario della sua nascita e in occasione della rassegna Maggio dei Monumenti nei giorni 24,25 e 26 maggio; sarò in diversi luoghi iconici di Napoli insieme al regista Franco Cutolo.
- Un’ultima domanda: Sul set o sul palco con moglie e figlia. Com’è lavorare insieme?
Come in tutte le famiglie.Abbiamo diversi approcci al lavoro e quindi può capitare una discussione, ma si tratta di confronti, confronti costruttivi, non altro.
Tra l’altro il 10 e 11 maggio mia moglie, Morgana Forcella, porterà in scena uno spettacolo scritto e diretto da lei presso il Teatro Patologico, teatro diretto da Dario D’Ambrosi dove da anni i ragazzi diversamente abili trovano la loro casa artistica.In quello spettacolo io presto solo la voce. È un’esperienza umana e artistica notevole quella che offre la Compagnia Stabile del Teatro Patologico, composta da persone con disabilità fisica e psichica.
La Medea portata in scena dal Teatro Patologico ha fatto il giro del mondo riscuotendo enorme successo ovunque.
Un bellissimo progetto.Grazie Sebastiano per avercene fatto partecipi!
L‘appuntamento, lo voglio ricordare ancora una volta, è per sabato 4 maggio alle ore 20.30 presso il Teatro Karol di Castellammare di Stabia per il reading teatrale “Il vecchio e il mare” e noi non vediamo l’ora di applaudirti!