Sergio, trama e recensione


Sergio – Disponibile su Netflix il biopic sugli ultimi anni di vita dell’alto ufficiale delle Nazioni Unite Sergio de Mello, morto in un attentato a Baghdad nel 2003: ad impersonarlo Wagner Moura (Pablo Escobar in “Narcos)

Sergio, trama

Sergio Vieira de Mello (Wagner Moura), alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, rimane vittima di un attentato terroristico a Baghdad nell’anno 2003. Mentre resta imprigionato e agonizzante sotto le macerie con il collega Gil Loescher (Brian F. O’Byrne) ripercorre gli ultimi anni della sua vita, dominati dal rapporto con la compagna Carolina (Ana de Armas).

Recensione

La narrazione di quest’opera densa compie continui salti avanti e indietro in un arco temporale di tre anni. Prima ci racconta del lavoro di transizione compiuto da Sergio a Timor Est tra il 1999 e il 2002, grazie al quale il paese del sud-est asiatico conquistò l’indipendenza dall’Indonesia. Poi ci accompagna nel 2003, anno della nomina a rappresentante speciale delle Nazioni Unite per l’Iraq, incarico che secondo i piani iniziali doveva durare solo quattro mesi. Qualcuno sostiene che Sergio non voleva accettare ma che poi fu convinto dal presidente George W. Bush. Prima di morire nell’attentato del Canal Hotel aveva apertamente dimostrato la sua contrarietà al modo di agire delle truppe americane per le strade dell’Iraq.

La vita di de Mello meritava senz’altro un biopic ma ad un certo punto il ritmo del film rallenta troppo e comincia a seguire praticamente solo una storia d’amore che va per le lunghe, con toni melodrammatici e strappalacrime. In tutto questo la storia con la “s” maiuscola passa in secondo piano, così come il mostrare quanto si deve a Sergio circa la sua evoluzione. Eppure l’operato suo e dell’Onu avrebbero fornito materiale a sufficienza da raccontare, anche su terreni ancora inesplorati. Eppure c’era il personaggio di L. Paul Bremer II (rappresentante del governo Bush) interpretato dal bravissimo Bradley Whitford che permetteva di mettere in scena più e meglio gli scontri con Sergio. Pochissimi spettatori si accosteranno a quest’opera senza conoscere il triste epilogo della storia di Sergio e questo sottrae ulteriore tensione alla visione. Funziona il mix di notiziari veri e di dichiarazioni del presidente Usa con immagini girate ad hoc ma per quanto riguarda la storia nuda e cruda il regista Greg Baker ci rimanda evidentemente al suo documentario omonimo, disponibile sempre su Netflix. Che se non altro il film che stiamo analizzando fa venire una gran voglia di vedere.

Wagner Moura, volto noto della serie “Narcos” per aver impersonato il narcotrafficante Pablo Escobar, interpreta qui un uomo pieno di carisma pur con i suoi difetti. Esce a testa alta con una prova d’attore versatile, solida e brillante, molto diversa da quelle del suo passato recente. Altrettanto magnetica risulta Ana de Armas, con la quale il connubio è ampiamente felice.

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