The Playlist – Siamo nei primi anni Duemila, quando la musica si scarica in larga misura illegalmente attraverso torrent o programmi peer-to-peer facendo crollare vertiginosamente le vendite dei supporti fisici come il compact disc. Un brillante programmatore di nome Daniel Ek (Edvin Endre), che si vede però chiudere le porte di Google in faccia in quanto non laureato, decide di sfruttare questa dinamica per sviluppare un software che renda digitale e lecito l’ascolto gratuito tramite la rete, in combutta col socio finanziatore Martin Lorentzon (Christian Hillborg). È l’inizio di una vera e propria rivoluzione mondiale che ha raggiunto il successo non senza dover affrontare diverse sfide e problematiche.
The Playlist, recensione
Operazione molto interessante questa ispirata dal libro “Spotify Untold” di Sven Carlsson e Jonas Leijonhufvud, costituita da sei episodi da quarantacinque minuti l’uno. Girata per gran parte a Stoccolma, è da annoverarsi tra le numerose produzioni che si sono occupate di piattaforme e app che hanno rivoluzionato il proprio settore. E chissà che un giorno non arrivi qualcosa di simile che racconti la storia di Netflix, che ospita proprio questa serie diretta da Per Olav Sørensen e Hallgrim Haug. Proprio la regia rappresenta un aspetto altamente dinamico di “The Playlist”, mutando nel suo stile in ogni puntata al pari dei colori e della fotografia.
Suscita certamente maggior interessa la parte che documenta la storia del colosso dello streaming musicale Spotify più di quella che romanza la vita di Ek e compagnia bella senza guizzi particolari. Il duplice obiettivo di intrattenere e informare è insomma da considerarsi raggiunto a metà, anche perché non c’è tensione particolare ad alimentare la visione a parte la curiosità di conoscere gli eventi realmente accaduti. C’è però la struttura vincente dal medesimo racconto da sei prospettive differenti e anche contrastanti, con a chiudere quella dell’artista che forse è stato quello colpito più duramente da cambiamenti così drastici; finendo per guadagnare spiccioli da tutto questo e dovendo far affidamento in misura sempre maggiore sui live. Questi aspetti sono incarnati dalla cantante Bobbi T, qui interpretata da una notevole Janice Kamya Kavander, cantante svedese non ancora trentenne.
Un meccanismo che lascia allo spettatore il bilancio finale, senza che la serie si schieri apertamente da una parte o dall’altra. Imperdibile per i musicofili più incalliti, perché ci porta dentro le ragioni e l’operato delle major con riferimenti ad alcune popstar reali e perfino piccole nozioni di programmazione. E un finale che a molti potrà apparire spiazzante.
“The Playlist” è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 13 ottobre 2022.