“Smile” – Rose Cotter (Sosie Bacon) è una psichiatra che vive col rimpianto di non aver evitato in giovane età il suicidio di sua madre. Un giorno in ospedale si presenta Laure (Catilin Stasey), una ragazza che ha visto il suo professore uccidersi e che è vittima di allucinazioni. Dopo aver fatto un inquietante sorriso si uccide davanti agli occhi di Rose come accadrà anche ad altre persone, incastrando la dottoressa in una spirale di terrore.
“Smile”, recensione
Opera prima del regista Parker Finn, tratta da un suo cortometraggio di due anni fa dal titolo “Laura hasn’t slept”. Un horror coraggioso, che sfora la canonica durata di novanta minuti per arrivare quasi a due ore e che prova anche a parlarci in qualche maniera dell’epoca che viviamo. Non possiamo che leggere altrimenti il sorriso ostentato che nasconde il dramma e la presenza soprannaturale che manipola le persone. Tutto questo aggiunge potenza e inquietudine ad un lungometraggio discretamente confezionato.
Il capovolgimento del valore di un sorriso non è certamente nuovo nella storia del cinema e qui serve a segnalare una morte violenta e imminente. Il responsabile vero e proprio non ci viene mai mostrato, trattandosi di una classica catena di Sant’Antonio che consente sempre una certa imprevedibilità della narrazione. Il dramma è dietro l’angolo e può toccare chiunque in qualunque momento, fino ad un finale spiazzante e che non metterà tutti d’accordo.
L’idea di partenza ha un suo perché, anche se il meccanismo della maledizione che passa da vittima a vittima è stato già visto e rivisto e anche lo svolgimento del film sa come dire la sua nel mettere paura allo spettatore. Ad alcuni jumpscares davvero ben congegnati si accompagna l’ottima prova della figlia d’arte Sosie Bacon (vista sul piccolo schermo in serie come “Tredici”, “Omicidio a Easttown” e “Narcos: Messico”). La sua Rose non riesce a guarire una ferita passata, viene considerata quasi pazza dal suo uomo (Jessie T. Usher) e dalla sua famiglia e deve rompere con le sue sole forze la maledizione.
Finn sa regalarci qualche colpo di scena riuscito, non si risparmia in termini di violenza e si dimostra autore da continuare a tenere d’occhio. Riesce a spaventare non allontanandosi mai troppi dagli stilemi classici del genere, pur inciampando in qualche fase di stanca e di ripetizione. Da segnalare un uso sapiente dei suoni e della colonna curata da Cristobal Tapia de Veer.
“Smile” è sbarcato nelle sale italiane a partire dal 29 settembre 2022.