<strong>Soulmates – In un futuro non lontanissimo, che ci proietta in avanti di circa quindici anni, la Soul Connex ha messo a punto un test capace di individuare l’anima gemella di ognuno. Eppure allo stesso modo non è così facile innamorarsi e legarsi indissolubilmente a qualcuno che dovrebbe essere fatto apposta per i protagonisti. Nikki (Sarah Snook) e Franklin (Kinglsey Ben-Adir) sono sposati da un decennio e hanno due figli ma il loro matrimonio vive una fase di appannamento. Ecco che l’idea di fare il test si fa strada, circondati tra l’altro da chi ha già vissuto positivamente questa esperienza. Il docente universitario David (David Costabile) è anch’egli sposato e si imbatte in Alison (Sonya Cassidy), che sostiene di aver fatto il test e che lui sia il suo match. Adam (Shamier Anderson) e Libby (Laia Costa) stanno insieme concedendosi storie parallele di una notte: tutto fila liscio fin quando Libby scopre che la sua anima gemella è una donna come lei. Mateo (Bill Skarsgård) sta per raggiungere invece la sua anima gemella, prima di farsi sottrarre il passaporto da Jonah (Nathan Stewart-Jarrett) dopo una notte di sesso. Il match di Kurt (Charlie Heaton) è una donna deceduta e per incontrarla il ragazzo si unisce ad una setta che istiga al suicidio. Infine troviamo Caitlin (Betsy Brandt), che viene accoppiata dal test con un dottore con un inquietante lato oscuro.
Soulmates, recensione
“Soulmates” è una serie antologica alla “Black Mirror” (non è un caso la presenza di William Bridges tra gli ideatori) che lascia molto meno il segno, già rinnovata per una seconda stagione. Sei episodi con storie e personaggi a sé, incentrati sul rapporto tra tecnologia e natura umana. La prima si dimostrerà incapace di assicurare la felicità, materia certamente poco scientifica e razionale. Viene esplorato l’amore tra matrimoni e legami classici e meno classici, fantasmi del passato che gridano vendetta e omosessualità. Materiale in cui per forza di cosa la maggior parte degli spettatori può immedesimarsi.
Episodio dopo episodio l’invitante quanto ormai inflazionato plot di partenza mostra una certa stanchezza. I primi due appaiono come i meglio realizzati, con una brillante Sarah Snook (l’avvocato di “Pieces of a woman” che abbiamo recensito qui) a svettare nel cast. Il cinismo e la crudezza seminano riflessioni senza approfondirle particolarmente, in una serie che si lascia guardare anche grazie alla sua struttura e alla durata contenuta.
“Soulmates” ha debuttato negli Stati Uniti sul canale via cavo AMC ed è disponibile in streaming su Amazon Prime Video a partire dall’8 febbraio 2021.