Alla Libreria “Iocisto”, Via Cimarosa 20 (Napoli) arriva Take Five
“Iocisto” è una delle tante idee coraggiose che sbocciano nella città di Partenope, che trovano realizzazione nella volontà di un gruppo di persone che si mettono insieme per dar vita alla “libreria di tutti”; mentre nomi storici dell’editoria napoletana vanno silenziosamente e mestamente all’asta (costrette a fare mercimonio di suppellettili e di quella cultura che hanno contribuito negli anni a diffondere), qui si lavora in senso contrario: libri in vendita, iniziative culturali e la possibilità di associarsi ad una nuova realtà fatta di soci determinati e combattivi.
In quest’ottica, Francesca De Lucia introduce all’attenzione del pubblico convenuto nei locali di Via Cimarosa, Gaetano Di Vaio e Guido Lombardi, rispettivamente attore e coproduttore della pellicola “Take Five” il primo, operatore di macchina, sceneggiatore e regista il secondo. L’incontro è stato strutturato secondo uno schema ben preciso, all’interno del quale il pubblico ha potuto assistere alla visione di alcuni teasers sottotitolati del film, intervallati dagli interventi del cast, tra cui Salvatore Ruocco; proprio di questi interventi, tutti i presenti sono rimasti entusiasti. Chi non ha visto in televisone l’ultima puntata di “Virus”, dove il produttore Di Vaio è stato ospite guidando Domenico Iannaccone in un viaggio tra le periferie napoletane, ha potuto ascoltare il regista che -inevitabilmente- si presenta per quello che è, a dispetto della platea con la quale si confronta. Coraggioso, carismatico, lucido, non cerca scusanti per il suo passato, non lo rinnega ma lo trasforma in una meravigliosa possibilità né di riscatto, né di sopravvivenza perchè Gaetano Di Vaio vive, a tutto tondo, il suo essere un uomo con una storia densa e questo gli permette di trasmettere un notevole spessore umano a chi lo incontra, e che permea nel profondo ogni cosa che fa. Un saggio, in fin dei conti, la cui voce si sente senza microfono e senza urlare; una fame atavica, la sua, che lo spinge sempre più in là, fino a sognare di far incontrare le due Napoli, Scampia e Piazzetta Fuga, senza più sudditanze né psicologiche né culturali, come è avvenuto nei locali di Iocisto.
Non a caso la sua società di produzione cinematografica si chiama “I figli del Bronx” e -grazie alla caparbietà di quest’uomo- dialoga con grandi realtà (vedi le coproduzioni di “Take Five”, solo per citare un esempio), ma l’inizio non è stato facile; lo racconta lui stesso, il suo incontro con l’arte, che -guarda caso- ha il volto di Peppe Lanzetta:
Era il periodo in cui ero detenuto nel carcere di Poggioreale, l’Alcatraz napoletano, e vedo Peppe Lanzetta al Maurizio Costanzo Show che racconta storie di periferia, cose che mi appartengono. Gli scrivo; ma faccio prima ad uscire dal carcere che ad incontrarlo! Alla fine ci riesco e da lì comincia una collaborazione come attore in teatro
Molto interessante l’intervento di Guido Lombardi, che, insieme a Di Vaio, ci spiegano i meccanismi nascosti del cinema -non il backstage- e l’importanza del management per chi vuole fare un film, con tutta la burocrazia che ne consegue: finanziamenti, contributi, sostegno economico, regioni, province e comuni. E altrettanto intriganti i teasers, in cui Peppe Lanzetta non fa rimpiangere quel Gerard Depardieu – che pure ha letto la sceneggiatura- con la sua faccia antica, da tragedia greca, avendo a sua disposizione tutti i colori della napoletanità. C’è Sciomèn, nel film, c’è il Mastino di Piscinola (figura reale), citazioni volanti di “Operazione San Gennaro” prima e di “Gomorra” poi, inquadrature e rapidi flashbacks, l’ingenuità dei personaggi adulti e la furbizia di quelli bambini, già inseriti nel sistema. Un film dove si ride, senza dubbio, ma non si ride solo; non si può, quando si gioca a rimpiattino con la Vita.
Al pubblico sovrano viene rivolto l’ invito di assistere all’anteprima di stasera all’Ambasciatori ore 21.00: da vedere, assolutamente da vedere!
ph: Monica Lucignano