“The French Dispatch” è un giornale che racconta le vicende che accadono nell’immaginaria cittadina francese di Ennui-sur-Blasé (in realtà siamo ad Angoulême, dove si svolge il famoso festival del fumetto). Alla morte improvvisa del suo direttore Arthur Howitzer Jr. (Bill Murray), come recitano le sue ultime volontà, ci sarà spazio solo per un ultimo numero che raccolga gli articoli migliori di sempre e il suo necrologio. Sullo schermo rivivono quindi le storie di un artista incarcerato per omicidio (Benicio del Toro) che dipinge il nudo astratto della sua amata secondina (Léa Seydoux) e viene promosso dal collega galeotto Julien Cardazio (Adrien Brody), quella di una rivoluzione studentesca raccontata da una giornalista (Frances McDormand, star di “Nomadland” che abbiamo recensito qui) che intrattiene una relazione con giovane capo rivolta (Timothée Chalamet) e quella del rapimento del figlio di un commissario (Mathieu Amalric). In testa Herbsaint Sazerac (Owen Wilson) ci mostra e ci racconta Ennui girando in bicicletta, in coda la redazione riunita piange Howitzer e lavora all’ultima uscita del giornale.
“The French Dispatch” of the Liberty, Kansas Evening Sun”, recensione
Un’apologia del racconto, un film pieno di parole, di ritmo e di scene armoniose e di forte impatto visivo, guidato da un nutritissimo cast di prim’ordine. Ogni singola inquadratura mostrataci dal regista Wes Anderson è composta con maniacale cura dei particolari e spesso accompagnata da carrelli che rafforzano la sensazione di un flusso ininterrotto di puro cinema pittorico, dal contenuto vario al pari di una testata giornalistica. Si viaggia come già detto cullati più dalle parole che dall’azione, nell’alternanza di colore e bianco e nero anche all’interno della stessa scena, ma dentro storie originali, tutte con un loro perché e con una loro forza poetica.
Si tratta di un chiaro omaggio sia al giornalismo (e al “The New Yorker”) che al cinema d’altri tempi, per il quale diverse grandi star si sono prestate spesso solo per poche inquadrature. Anche se non lo vediamo mai la scena se la prende insomma quasi tutta il regista, i personaggi non ne hanno il modo né il tempo. Le immagini che scorrono veloci riproducono la frenesia di ciò che per molti è diventata oggi la lettura. Il tutto in pieno stile Anderson che si conferma tra i veri autori della settima arte, con una visione totalizzante che anche per questo può piacere o meno.
Dopo l’anteprima all’ultimo festival di Cannes “The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun” è sbarcato nelle nostre sale cinematografiche a partire dall’11 novembre 2021.