The irishman: trama e recensione


Era un film attesissimo in tutto il mondo, tra grandi aspettative e qualche polemica circa la distribuzione su Netflix. E Martin Scorsese non ha deluso scegliendo di raccontare in tre ore e mezza la storia di Frank Sheeran, il killer del sindacalista Jimmi Hoffa. Lo ha fatto prendendo spunto da un libro, “I heard you paint housedel”, scritto da Charles Brandt, uscito ormai quindici anni fa e divenuto un piccolo caso editoriale.

The irishman

The irishman: Trama

L’ampia narrazione ripercorre la vita di un reduce irlandese della seconda guerra mondiale, che quando incontra il boss Russel Bufalino di lavoro guida i camion. Sheeran diventerà ben presto un uomo di fiducia di Bufalino che gli presenterà Jimmy Hoffa, sindacalista dei camionisti di grande fama. Nasce così un’altra grande amicizia che però avrà un epilogo tragico.

The irishman ci guida in un lungo viaggio negli Stati Uniti d’America, raccontando un’epoca resa  ancora più affascinante dal talento di Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci.

The irishman: Recensione

Scorsese ci regala ancora una lezione di cinema cominciando il film con un piano sequenza che ricorda quello dell’ingresso al Copacabana in “Quei bravi ragazzi”. Ma questa volta la steadicam ci accompagna nella casa di riposo dove Sheeran sta vivendo la sua vecchiaia.

La sceneggiatura di Steven Zaillian è infarcita di dialoghi freschi, brillanti e spesso anche divertenti, di una comicità nerissima. Senz’altro è un’opera che va accettata col suo ritmo ovviamente non forsennato, la più lunga di Martin Scorsese che comunque storicamente non fa film brevi.

Il regista statunitense non concede alcuna spettacolarità alla violenza che mette in scena, rendendola estremamente essenziale. Non aveva una scelta alternativa al dover ringiovanire i tre protagonisti attraverso il digitale (punto nevralgico della rottura con la Paramount) e il risultato non si è rivelato sempre convincente; l’artifizio si nota in maniera sostanziale in alcuni frangenti. In fondo si tratta del tempo, l’unico nemico che non si può eliminare sparandogli e che prima o poi presenta il conto come accade in maniera emblematica in questo film.

Il personaggio di Frank Sheeran rappresenta un uomo d’onore taciturno e per questo singolare, calmo ed estremamente pratico. Tanto che arriverà a fare in scioltezza quello che va fatto e cioè uccidere un grande amico. Ha compiuto delle scelte dalle quali non si può tornare indietro e racconta la sua storia senza rimpianti, come se tutto fosse stato già scritto da un destino ineluttabile. Chi va per questi mari questi pesci prende: è ciò che sembrano suggerire le scritte che compaiono in sovrimpressione, illustrando nei dettagli morti e condanne dei personaggi.

In attesa di sapere con una certa curiosità cosa sarà di “The irishman” nella notte degli Oscar chi ama il grande cinema non può fare a meno di guardarlo. Per tutti gli altri potrebbe sorgere qualche problema di “lentezza”, risolvibile ammirando ancora una volta le gesta di tre mostri sacri del grande schermo.

 

(Fonte foto: Pagina Facebook The irishman)

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