Vincenzo Salemme festeggia a Sorrento i 41 anni di carriera


Vincenzo Salemme agli Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento parla della sua carriera e del teatro.

Nell’ambito della 39° edizione degli Incontri internazionali del Cinema di Sorrento dal 26 al 30 aprile, la serata inaugurale è stata dedicata a Vincenzo Salemme per festeggiare i 41 anni di carriera.

L’incontro del 26 aprile condotto da Remigio Truocchio, direttore artistico della manifestazione dal titolo ‘Dal teatro al cinema: 40 anni di commedie’ si è svolto al Chiostro di San Francesco, accompagnato da una fresca brezza.

Partendo dagli inizi della carriera, Salemme si è raccontato, rispondendo alle domande con l’ironia e l’intensità del quale è capace quando illustra il suo pensiero artistico.

Scelte dal direttore artistico le clip proiettate, tratte dai film di Salemme quale spunto per conversare sulla sua filosofia cinematografica.

Salemme si dimostra acuto osservatore delle debolezze e paure del genere umano. Commenta riguardo il film ‘L’amico del cuore’ dove utilizza l’amico Carlo Buccirosso, che nella realtà ha una personalità ansiosa animato da una curiosità impregnata di timore, sapendo cogliere queste caratteristiche facendolo destinatario di trovate sceniche, per poter ampliare l’effetto della sceneggiatura.

Nel rispondere alle interessanti domande di Truocchio, al pubblico sono stati svelati alcuni risvolti del Salemme privato, come quello di essere una grande cinefilo, emerso dalla confessione riguardante la visione di un film al giorno (poco al cinema per gli impegni professionali, più spesso alla televisione). Dichiara essere la personificazione del piccolo Totò, il bimbo protagonista di ‘Nuovo cinema Paradiso’, perché fin da piccolo andava al cinema ogni giorno.

Altro grande spaccato privato è il primo contratto cinematografico ad opera di Rita Rusich. Dopo un incontro mattutino di conoscenza, seguì l’invio alla sera di una proposta di contratto. Ciò causò un collasso emotivo, costringendo il futuro regista a riprendersi con un accasciamento sul divano di mezz’ora. Il film era ‘L’ amico del cuore’ con Eva Herzigova, Carlo Buccirosso e Biagio Izzo. Ne è seguito lo spassoso racconto dell’incontro con la Herzigova per proporle la parte nel film.

Del Salemme attore la scuola eduardiana svolta col grande De Filippo prima, proseguita poi con il figlio Luca, ha posto le basi perla sua formazione attoriale. A tal riguardo espone il concetto che per essere un attore di spessore prima di fare cinema si dovrebbe passare dal teatro. L’arricchimento professionale nasce dalla constatazione che sul palcoscenico ogni rappresentazione non è mai uguale a quella del giorno precedente. Si ha il sentore del pubblico, se ne percepisce in sala l’umore, questo sprona l’attore a calibrare la performance.

Parla inoltre dell’improvvisazione, molto pericolosa perchè dice : C’è il rischio che subentri la persona al personaggio, portandolo allo sbaglio’. L’attore deve essere molto disciplinato.

Sempre riguardo l’improvvisazione aggiunge, che nelle sue commedie sembra che ci siano delle improvvisazioni, ma sono battute già scritte, provate in scena, aggiustate e migliorate giorno per giorno durante gli spettacoli. ‘ In ogni caso una battuta funziona se scritta bene‘.

Salemme in questo modo fa comprendere il fine lavoro di cesellatura per la sceneggiatura, quest’ultima scritta di preferenza nell’intimo della propria casa, nel quotidiano traffichìo casalingo.

L’arte attoriale, sottolinea il regista, impone anche vivere sempre in movimento, con viaggi che portano lontano da casa, acquisendo esperienza del mondo delle pensioni a basso costo, specie  quando si è all’inizio della carriera. Racconta poi dell’episodio accorsogli a Milano, con la neve che entrava dalla porta della stanza, dove ora ne parla ridendo ma all’epoca pianse dal freddo.

La risposta per la domanda di quale sia il film più amato è stato indicato il titolo: ‘Amore a prima vista’ seguito da ‘L’amico del cuore’. Il primo perché molto profondo, con temi come la donazione di organi e per come ha descritto alcune scene, che per lui sono coinvolgenti. Il secondo perché è stato il primo film, girato nella sua città natale di Bacoli, con la sua compagnia teatrale.

Alla domanda :’ Con il fenomeno web che rapporto hai?’ ha risposto che lo ha frequentato grazie a ‘Casa Surace’ (a Sorrento per l’incontro di Sabato 29 aprile), continuando poi con una disquisizione sul teatro degna di nomination agli Oscar.

Partendo dal presupposto che non c’è proporzione tra il web ed il teatro, quest’ultimo è la risultanza di una serie di inclusioni : ‘Ci puoi mettere questo e quello, è totale! Il teatro è la mamma di tutte le arti.’ Continua poi facendo ricorso all’astronomia: ‘Il bigbang è il teatro, è l’universo che si espande in una miriade di stelle. Se immagino Dio, lo immagino come un grande palcoscenico.’

Un incontro molto seguito dal pubblico che ha affollato tutto lo spazio disponibile del Chiostro di San Francesco, dove l’ilarità di Salemme ha rivelato la profondità di un uomo attento e profondo, con una sensibilità ed una tenerezza nascosta dalla sua natura ironica.

 

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