Nell’autunno del 1943 ad Acerra i tedeschi stavano organizzando una massiccia ritirata dalla Campania. In quei giorni in città i teutonici iniziarono a requisire ogni automezzo per garantire il buon esito dell’operazione. A quel punto un gruppo di giovani ragazzi affrontarono i soldati e uccisero un maresciallo con un colpo alla testa.
Da quel momento i tedeschi, per rappresaglia, occuparono la sede del Comune, dando il via ai rastrellamenti: nel giro di poche ore furono bruciate decine di abitazioni, e il giorno dopo vi fu uno scontro a fuoco tra le bande armate e i tedeschi. L’esito degli scontri sembrava incerto, fino a quando all’interno del paese fecero irruzione tre Panzer, i cui colpi distrussero molte abitazioni, provocando la morte di decine di persone.
I soldati del Reich, pienamente coscienti del fatto che gli inglesi si trovavano alle porte, non si fidavano oramai più di nessuno, e freddarono addirittura il segretario del fascio di Acerra con un colpo di pistola al volto. I contadini del circondario riuscirono a raggiungere gli inglesi nella Pomigliano oramai liberata, e raccontarono degli orrori che stavano avvenendo ad Acerra.
Il giorno successivo tutti gli abitanti che non erano stati rastrellati corsero verso il ponte distrutto che collegava Pomigliano ed Acerra, e nel giro di poche ore crearono un terrapieno sul quale potevano passare indisturbati i mezzi alleati. Il giorno 3 ottobre Acerra fu definitivamente liberata, anche se per molto tempo gli abitanti sentirono su di sé il peso di quegli oscuri eventi.