Boscoreale, viticoltura autoctona e turismo enogastronomico, le sfide del futuro


Un appuntamento d’inizio autunno atteso e sempre molto amato.La “Festa del Vino, dei Sapori e dei Saperi Vesuviani” in programma in questi giorni a Boscoreale (sabato 14 e domenica 15 ottobre) organizzata dall’Associazione Culturale Il Nuovo Vesuvio, oltre ad essere un’occasione di festa, è anche un momento di riflessione e di grande confronto.

Oltre, infatti, ad un percorso enogastronomico che consente, attraverso il giusto abbinamento del vino, di esaltare i sapori dei piatti della tradizione; oltre ad importanti momenti di socializzazione come quello offerto ai più piccoli grazie a “Quelli di Sangilo” e di Raffaele Ferraioli da anni impegnato nel recupero di antichi giochi; oltre a masterclass gratuite tenute dall’Associazione Italia Sommelier e dal Consorzio Tutela Vini Vesuvio e, oltre a spettacoli musicali e di grande divertimento come quello previsto per questa sera con l’intervento di Biagio Izzo; oltre tutto questo ieri sera, presso l’Istituto Dati di Boscoreale si è tenuto un importante momento di confronto sul futuro delle aziende vinicole dell’area vesuviana.Hanno preso parte all’incontro il sindaco del Comune di Boscoreale Pasquale Di Lauro, l’assessore alla Cultura del Comune di Boscoreale Ida Trito, il Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio nonché sindaco di Trecase Raffaele De Luca, l’Assessore Agricoltura della Regione Campania On.le Nicola Caputo, il Presidente dell’Associazione Il Nuovo Vesuvio Angelo Cesarano, il Presidente del Consorzio Vini Vesuvio DOP Ciro Giordano e l’agronomo Vito Lombardi. Presente in sala anche l’ex consigliere regionale Franco Casillo. A moderare l’incontro il giornalista Carlo Avvisati.

Boscoreale, viticoltura autoctona e turismo enogastronomico, le sfide del futuro

Durante l’incontro è stata evidenziata l’unicità dei vini prodotti nell’area vesuviana che hanno conservato nei secoli la loro originalità, non essendo il territorio vulcanico mai stato attaccato dalla filossera come è accaduto altrove agli inizi del ‘900.

Vitigni autoctoni arricchiti e difesi dai terreni vulcanici, che troviamo finanche decantati da Plinio e il cui culto è testimoniato dagli affreschi e dai depositi delle anfore ritrovate durante gli scavi avvenuti nell’area del Parco Archeologico di Pompei.

Oltre all’importanza dei ceppi centenari dei vigneti vesuviani, presso l’Aula Magna dell’Istituto Dati sono state discusse le strategie di marketing che presto saranno adottate per il rilancio delle produzioni agricole dell’area vesuviana.A rendere partecipi i presenti delle attività che saranno presto intraprese a favore delle aziende agricole già esistenti e di quelle nascenti, il Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Raffaele De Luca che ha annunciato la nascita di una Banca Dati nella quale saranno registrati tutti i terreni rimasti abbandonati ed incolti nell’area vesuviana per poi valutarne le concrete possibilità di sviluppo e di sostegno a favore di chi si dedica e si dedicherà alla viticoltura.

Un importante momento di confronto che come sempre mira a contribuire alla valorizzazione del territorio per accrescerne la fruizione lenta da parte del turismo ed allentare il cosiddetto “turismo mordi e fuggi” che da troppo tempo interessa particolarmente l’area vesuviana.

Boscoreale

 

Gran finale della Festa del Vino 2023, questa sera, domenica 15 Ottobre: risate assicurate con lo spettacolo di Biagio Izzo che, a partire dalle ore 21.30, si esibirà sul palco di Piazza Pace.

 

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