Casoria: Applicazione microchip canino


Casoria, Campagna di sensibilizzazione applicazione microchip canino, notizia per tutti i possessori di cani:

Casoria: L’Amministrazione comunale  in collaborazione con la Pro Loco Insieme per Casoria e il Servizio Veterinario ASL NA2 NORD (Parco Verde) sara’ offerto un servizio molto importante per la comunità.

Il giorno 29 settembre, domenica prossima, dalle ore 9,00 alle ore 13,00 presso la Villa Comunale , sarà effettuata gratuitamente l’iscrizione all’anagrafe dei cani patronali e l’innesto dei microchip. La mancata inscrizione sarà punita con una multa.

Nel comunicato apparso sulla pagina del Comune di Casoria, con una locandina, vengono spiegati tutti i dettagli di questa campagna per i nostri amici a quattro zampe.

La Locandina :

Un po’ di storia:

Lo Stemma di Casoria appare già in opere storiche della fine ‘800, come riscontrato nel XXIV volume de “La Patria – Geografia dell’Italia” di Gustavo Strafforello.

Ha la seguente blasonatura: di rosso, alla casa d’oro, chiusa di nero, terrazzata di verde. Segni esterni del Comune. Il Gonfalone: drappo troncato di giallo e di rosso caricato dall’arma sopra descritta e riccamente ornato di fregi d’argento.

Il nome di Casoria viene citato per la prima volta in alcuni documenti degli anni 993-998, ma va certamente ricollegato alla “casa aurea raviosa” che compare in alcuni documenti degli anni 952-988. Il toponimo, infatti, deriva dal latino “casa aurea” (dizione utilizzata insieme a “Casoria” fino al Trecento), che vuol dire letteralmente “casa d’oro”: casa, abitazione rurale; e oro, riferito forse alla fertilità del territorio.

Una casa d’oro compare anche nei più antichi stemmi del comune, della prima metà del Settecento, che campeggiano nella chiesa di San Mauro. Proprio al santo protettore è legata un’altra ipotesi sull’origine del toponimo, che potrebbe derivare dalla “Casa Mauri” che compare in un paio di documenti stilati intorno al Mille tra Napoli e Aversa. Un’ipotesi suggestiva quanto problematica, come quella meramente linguistica, che guarda al greco κασάυρον (kasáuron, letteralmente postribolo, bordello).

Numerosi ritrovamenti archeologici attestano che il territorio era abitato già nel III secolo prima di Cristo. Era un territorio agricolo di confine, tra l’area Atellana e l’Ager Neapolitanus, sul quale nei secoli sono sorti e sviluppati diversi villaggi. E spesso anche scomparsi: una epigrafe greco-latina del 198 d.C., ritrovata in località Carbonella, testimonia proprio la grave crisi in cui versava l’agricoltura in quel periodo.

La ripresa arrivò solo dopo il VI secolo, con l’azione dei monaci Cassinensi, ovvero dei Benedettini. Secondo la tradizione popolare, Casoria sarebbe addirittura il “territorium gentianum” donato nel 529 dal padre di San Mauro al maestro Benedetto. Ma questa, benché confortata da tanto di falsi atti di donazione, è solo una leggenda. Il territorio di Casoria, infatti, fa parte di una vastissima zona compresa tra l’area aversana e le pendici del Vesuvio sviluppatasi certamente sotto la spinta dei Benedettini a partire dal IX secolo. Il villaggio di Casoria, tuttavia, si è sviluppato in modo determinante intorno al Mille, ad opera del monastero benedettino napoletano di San Gregorio Armeno, che ha rinverdito o addirittura introdotto il culto di San Mauro.

 

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