Una preghiera per Castellammare di Stabia
Preghiera per Castellammare di Stabia, A STABIA PRAYER – Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un cittadino Stabiese, Michele Balia, che attraverso una lettera descrive il momento della sua Castellammare di Stabia, una vera e propria preghiera, visto il contenuto forte e ed intenso di questa lettera poetica:
” Post fata resurgo”- ora più che mai dobbiamo crederci.”
Sono giorni, momenti, di dolore, purtroppo di morte.Vedo negli occhi dei miei compaesani paura, confusione, incredulità, ma anche una timida e fioca voglia di reagire, di non farsi schiacciare da un’angoscia più che giustificata.
Stiamo toccando con mano qualcosa che tutti si augurano di trovare lontano, lontanissimo nella propria vita e in quella degli affetti. Un colpo di tosse, uno starnuto, un banale malessere fisico ci appare come un’avvisaglia di tragedia
La sera facciamo i conti con i numeri impietosi, i guariti, i contagiati, i morti. Sempre di più, sempre peggio.
Ci troviamo in una tempesta e le onde sono altissime, ma silenziose come non siamo abituati a sentirle.
Siamo un popolo abituato a contrastare il mare alto, a conviverci come fosse una parte del nostro corpo. Una parte non superficiale, come potrebbe essere un’appendice, ma una parte essenziale, un cuore pulsante.
Rispettiamo la sua potenza, siamo consapevoli che lui può e deve fare tutto affinché le cose della vita scorrano normalmente. Dalla finestra, perchè sono giustamente confinato in casa, guardando il mare in questi giorni di inizio primavera che ci fanno intravedere già, nonostante tutto, l’estate, ho riflettuto che è semplice per tutti tuffarsi in acqua, quando la marea è bassa, ma soltanto chi conosce la forza del mare e ne ha rispetto riesce a fronteggiarlo nella piena burrasca.
Siamo chiamati ad agire, sappiamo farlo, dobbiamo farlo adesso.
Abbiamo davanti a noi cavalloni di Male, incurante degli affetti e del coraggio che noi gente di mare, ora per difendere ora per invadere abbiamo sempre mostrato. Nei secoli abbiamo resistito alla lava di un Vesuvio furente, abbiamo stretto patti di fede con il mare che bagna la nostra costa,che ci protegge nella culla del golfo, che sporca di sale ogni nostra azione e pensiero.
Oggi un virus minaccia l’uomo e purtroppo non si limita a semplici minacce ma miete vittime su vittime. Più che mai dobbiamo stringerci, difendere chi non può farlo, salvare chi non ha la forza.
Restare a casa non è più un consiglio, una raccomandazione, deve diventare un vero e proprio atto di fede verso il futuro di noi tutti. Sarà dura, ma noi Stabiesi abbiamo l’occasione per poter essere un esempio di forza, di disciplina, dalla nostra parte dobbiamo aggrapparci alla consapevolezza che il mare ci aspetterà, in ogni caso, pronto ad abbracciare questi suoi figli spaventati.
Sono settimane che sogno di poter urlare al mondo il nostro motto, che da sempre dopo ogni catastrofe ci ha aiutato ad alzare la testa, che portiamo nei nostri stendardi e sotto la nostra pelle: -“Post fata resurgo”- ora più che mai dobbiamo crederci.
Cari Stabiesi, riusciremo a rialzarci dopo tutto, come abbiamo sempre fatto, come sempre faremo, insieme, noi che dentro
abbiamo il mare.
Michele Balia