Castellammare di Stabia – Ieri mattina, la filiale della banca Crédit Agricole è stata teatro di un episodio che ha riportato alla ribalta le modalità della cosiddetta “banda del buco”. Durante un’ispezione periodica per verificare l’integrità strutturale dell’edificio, il personale dell’istituto ha scoperto un foro che, partendo dalla rete fognaria, consentiva l’accesso alle mura perimetrali della vicina Banca Stabiese.
L’anomalia è stata subito segnalata ai carabinieri della sezione radiomobile di Castellammare che sono intervenuti tempestivamente per mettere in sicurezza l’area e avviare le indagini.
Un modus operandi già noto
Non è la prima volta che la “banda del buco” tenta un’azione simile. Si tratta infatti del secondo caso in cui si scopre un piano per accedere agli istituti di credito attraverso scavi sotterranei, sfruttando la rete fognaria come via di accesso. Questa tecnica, già utilizzata in passato da bande criminali, richiede una pianificazione meticolosa e l’impiego di strumenti specifici per perforare pareti e creare varchi.
Le autorità stanno esaminando le telecamere di sorveglianza e raccogliendo indizi per identificare i responsabili. Al momento, non è chiaro se il foro fosse parte di un piano già in fase avanzata o se si trattasse di un tentativo iniziale di mettere a segno il colpo.
Sicurezza sotto i riflettori
La vicenda solleva interrogativi sulla sicurezza degli istituti bancari e sulla vulnerabilità delle infrastrutture cittadine, come le reti fognarie, che potrebbero essere sfruttate da malintenzionati.
In attesa di sviluppi, l’episodio resta un monito per rafforzare i sistemi di prevenzione e controllo, cercando di prevenire ulteriori tentativi da parte di bande organizzate.