“Stasera Viviani”, grande successo al Teatro Karol


Applausi, applausi e ancora applausi per “Stasera Viviani”, l’omaggio reso ieri sera presso il Teatro Karol di Castellammare di Stabia all’immortale drammaturgo Raffaele Viviani nella notte dell’anniversario della sua nascita.Una produzione Trianon Viviani diretta da Nello Mascia.

Sul palco lo stesso Mascia, Lalla Esposito e Massimo Masiello accompagnati al piano da Mariano Bellopede.

Stasera Viviani, versi, musica e grandi emozioni

Nessuna scenografia, nessun costume, nessun gioco di luci.Sul palco del Teatro Karol solo il talento degli interpreti e la magia di ciò che il “piccolo Papiluccio” ci ha lasciato.

Uno spettacolo che ha divertito e commosso gli spettatori in sala.Impossibile non sorridere immaginando ‘a faccia e Mast’Errico”, impossibile non commuoversi ascoltando un capolavoro come “Sapunariello”, impossibile non rabbrividire ascoltando “Avvertimento”.

Potente la voce di Lalla Esposito, straordinaria l’interpretazione di Massimo Masiello, indiscussa e coinvolgente la regia di Nello Mascia.
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Pienamente coinvolti gli spettatori in sala che spesso anticipavano le battute, tant’è che, a sipario calato, nessuno appariva intenzionato ad andare via.

Un coinvolgimento appagante per chi, come me, ama da sempre Viviani.E’ vero!

Eravano a casa di don Rafè,  nella sua Castellammare di Stabia, ma “Papiluccio”, a differenza di altri drammaturghi, è stato sempre un po’ bistrattato, diventando quasi un autore di nicchia.Proprio lui che ha raccontato il popolo, che ha dato voce agli “ultimi”…un autore di nicchia.

Come è strana la vita!

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La grandezza e l’originalità di Raffaele Viviani sta proprio nell’aver dato voce a chi voce non aveva, ad un mondo che mai avrebbe potuto essere protagonista.Distaccandosi dagli altri drammaturghi, Viviani ha raccontato un’umanità fatta di stenti, di miseria, di umiliazioni.  Attraverso l’uso di un dialetto crudo, vivace, sanguigno e con grande umanità Viviani ha portato in palcoscenico un tipo di teatro senza eguali, raccontando una Napoli vera, una Napoli spesso dolorosa.
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“Rafel mio” quando pigliasti quel sillabario, avresti mai immaginato che partendo da quelle A, E, I, O, U ci avresti poi lasciato un immenso patrimonio?

Chissà?

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Auguri Papiluccio, buon compleanno e…immensamente GRAZIE!

 

 

 

 

 

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