Gori Sant’Antonio Abate avviso di Mancanza D’Acqua


La Gori ha comunicato attraverso i suoi canali ufficiali un avviso di sospensione idrica. Il dettaglio:

Sospensione dell’erogazione idrica per il comune di Sant’Antonio Abate

Gentile Utente,
comunichiamo che nell’ambito delle nostre azioni per la tutela della risorsa, è in programma un intervento sulla rete idrica del Comune di SANT’ANTONIO ABATE.
Sono, pertanto, previste mancanze d’acqua e/o abbassamenti della pressione idrica dalle 09:00 alle 17:00 di giovedì 14 settembre 2023, alle utenze ubicate nelle seguenti strade e località:

VIA CONCILIO
VIA PALUDICELLA
TUTTE LE RISPETTIVE TRAVERSE

L’interruzione del servizio è dovuta ai lavori di collegamento tra i nuovi tratti di rete realizzati e la condotta che li alimenta.

Si segnala che alla riapertura del flusso idrico potrebbero verificarsi transitori fenomeni di torbidità dell’acqua, di breve durata, per i quali si consiglia di far scorrere per alcuni minuti l’acqua dai propri rubinetti.

Note

Sant’Antonio Abate (Sant’Antuóno in napoletano, è un comune italiano di 19 012 abitanti della città metropolitana di Napoli in Campania.

Di origini amministrative recenti, la cittadina si è costituita comune autonomo nel 1925, distaccandosi nel 1929 dalla sovrastante Lettere. Il suo territorio è stato abitato, sin dalle epoche remote, da popolazioni indigene e di origini indoeuropee come gli Opici, gli Osci, gli Etruschi, i Greci, i Sanniti, i Campani ed i Romani. Soprattutto la civiltà di questi ultimi è documentata da numerosi reperti archeologici, riportati alla luce in loco in anni di ricerche.

Di particolare importanza storica è stato lo scontro finale della guerra Gotico-Greca, specialmente nella Battaglia dei Monti Lattari, avvenuta in territorio abatese e risoltasi con la diaspora dei Goti e la morte del loro re Teia, il quale fu molto probabilmente ucciso in territorio abatese e buttato in un pozzo, presso la località Pozzo dei Goti di Angri. Dopo un oscuro periodo di abbandono fino all’anno mille, la cittadina ha conosciuto, a partire dall’XI secolo, una lenta ripresa economica grazie alla bonifica delle zone paludose, un tempo molto estese, favorita anche dalla nascita, intorno al XV secolo, delle prime masserie che hanno costituito il nucleo del vecchio “Borgo di Sant’Antuono”.

Nei secoli successivi il paese si è sviluppato gradatamente, fondando la sua ricchezza sull’agricoltura prima e poi sulle attività ad essa connesse. Negli ultimi anni l’economia di Sant’Antonio Abate si è concentrata soprattutto sul settore industriale della trasformazione del pomodoro e delle colture specializzate in serre che hanno comportato anche, tra le altre, lo sviluppo delle attività del terziario.

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