Messaggio del Sindaco Giuseppe Cirillo
Cardito, la nostra città, in questi giorni è stata travolta da una tragedia immane. Non avrei mai pensato che da primo cittadino mi sarei trovato a gestire una situazione che comprendeva tanta violenza. Violenza, peraltro, sfogata su un corpo esile come quello di Giuseppe, un piccolo bambino di soli sette anni.
A scaturire in me più rabbia e indignazione è il motivo per il quale si è deciso di privare della vita al piccolo Giuseppe. Nessun motivo è valido per giustificare la morte di un bambino, men che meno quello di aver rotto un letto.
Nella mia immaginazione non è compreso l’assassinio di un bambino di sette anni, e né tanto meno potevo immaginare che sarebbe successo nella mia tranquilla cittadina, come non potevo immaginare quello che poteva succedere a livello mediatico.
In merito a questo tragico evento, che ha travolto la comunità carditese, sento il dovere di precisare alcune cose per la salvaguardia e la tutela dell’immagine di tutta la collettività che rappresento.
In questi giorni, intorno alla morte del piccolo Giuseppe, si è potuto assistere ad un vero e proprio circo mediatico, un’emorragia di notizie che ad essere definite veritiere ci vuole un gran coraggio.
A partire dalla notizia che parte della responsabilità sarebbe da imputare al settore delle Politiche Sociali del Comune di Cardito perché allertati dalle insegnanti del piccolo Giuseppe per le evidenti ecchimosi presentate in volto. Niente di più falso.
Dietro questa notizia, personalmente, mi sono attivato e chiesto una relazione al dirigente scolastico e da quest’ultima si è evinto che il bambino in realtà ha frequentato l’istituto “Galilei – Marco Polo” solo per sei giorni e il suo trasferimento in quel di Crispano è scaturito dal fatto che le insegnanti carditesi si sono rifiutate, all’uscita di scuola, di affidare il minore nelle mani di una parente della mamma, anch’ella minorenne. Davanti a questa difficoltà la Sig.ra Valentina Casa decise di chiedere il nulla osta per il trasferimento a Crispano perchè nei pressi del nuovo istituto vive la mamma di Tony, il compagno della Sig.ra Casa, la quale non aveva difficoltà a prelevare il bambino a scuola.
Dalla relazione inviatami, inoltre, il dirigente scolastico Dr. Crisci, tiene a precisare che nessuna delle sue insegnanti ha visto lividi sul corpo del bambino e né si è accorta di atteggiamenti sospetti che potevano lasciare indurre a dei maltrattamenti ricevuti e di conseguenza, nessuna insegnante ha mai allertato il settore delle Politiche Sociali del Comune di Cardito.
Per quanto riguarda i personaggi che in questi giorni stanno tenendo banco nelle trasmissioni televisive nazionali, in cerca di un po’ di notorietà, non vorrei soffermarmi a lungo, giusto per non dare ulteriore risonanza mediatica all’immagine di costoro.
Per essere chiaro, limpido e trasparente, sento il dovere di informare i cittadini che alcune persone tra gli intervistati, tutt’ora sono seguiti dai Servizi Sociali del Comune di Cardito. Mentre altri elementi, sempre tra gli intervistati, in passato gli è stato negato una misura assistenziale perché privo di requisiti. Forse per queste persone i servizi sociali appaiono più come una minaccia che una misura per il benessere dei propri cari.
Logicamente il mio sfogo non è quello di minimizzare assolutamente il lavoro giornalistico fatto in questi giorni, voglio semplicemente precisare che un’intera comunità fatta da gente perbene che ogni mattina si alza per andare a lavorare e portare avanti la famiglia, istituzione cardine della vita sociale di tutti i carditesi, possa essere macchiata davanti a tutto il Paese per colpa di dichiarazioni usate ad hoc per fare odiens, fatte da persone che magari nutrono un sentimento di rancore verso le istituzioni locali solo perché il proprio status non è migliorato secondo le proprie visioni.
Ho sentito forte il bisogno di produrre questo scritto perché non posso credere che nella mia città, tra le persone che conosco e che ho imparato a conoscere anche durante questi anni, si annidano dei veri e propri sciacalli che non perdono tempo a tirare fango su una comunità rispettabile come la nostra.
Questi dovevano essere giorni in cui tutta Cardito si doveva stringere in un assoluto silenzio, intorno al cordoglio della famiglia del piccolo Giuseppe e fare ammenda di quanto, in un solo secondo, si possa scatenare a causa della barbarie umana. Invece no, si è preferito dare in pasto ai media la figura di una Cardito abitata da mostri. A questo circo mediatico non ci sto e con me non ci sta l’intera comunità ed è per questo che insieme alle scuole, associazioni e parrocchie si è deciso di organizzare una fiaccolata silenziosa in onore del piccolo Giuseppe.
La fiaccolata avrà la funzione, da un lato di rappresentare il dolore di una intera comunità per la perdita di un suo piccolo concittadino e dall’altro comunicare ai fratellini del piccolo che tutta la comunità carditese è vicino a loro e che non saranno lasciati soli.