Napoli – In vento prende forza in maniera esplosiva e trascina di tutto con sé. Dall’alto potrebbe cadere un’antenna televisiva, calcinacci, stendini, o come a via Aniello Falcone, potrebbe venir giù un’impalcatura.
Gli alberi sono percepiti quasi come nemici, fonti di pericolo. Per questo si corre ai ripari con ordinanze che chiudono scuole e parchi.
Il confine tra sicurezza pubblica e delega delle responsabilità è sottile. La grande assente è la manutenzione ordinaria. Gli alberi si potano o si tagliano in maniera brutale. Quasi mai ricevono terra sufficiente, concime, amore. I cittadini sono i primi a sporcare le aree verdi. Alcuni le amano. Per altri, servono solo per far pascolare il cane.
Certo il cambiamento climatico intensifica i fenomeni, si stima, di circa il 15%. Così se il vento dovrebbe soffiare a 100km/h arriva invece a 115. Il resto però è responsabilità collettiva, questione culturale, che nell’incuria diventa responsabilità di nessuno.
Un elogio oggi va in ogni caso al Comune per aver risposto prontamente, garantendo sicurezza per quanto possibile.E agli operai, bravissimi!