L’incontro con Gianvito Casadonte del Magna Graecia Film Festival


Anche in Italia la tradizione cinematografica annovera numerosi appuntamenti oltre quello di Venezia, con eventi quali il Festival del Cinema di Roma rinominato nel 2015 in Festa del Cinema di Roma , Magna Graecia Film Festival di Catanzaro che si svolge a fine luglio, solo per citarne alcuni, nei quali la risposta del pubblico è sempre crescente.

Abbiamo posto qualche domanda a Gianvito Casadonte ideatore del Magna Graecia Film Festival.

Da cosa nasce l’esigenza del Magna Graecia Film festival? Offerta culturale o voglia di riscatto?

La mia formazione è legata al mondo del cinema e, quindi, è venuto spontaneo voler raccontare i giovani autori cinematografici nella mia Terra e ampliare l’offerta culturale del territorio. Dall’altro lato, c’è anche una voglia di riscatto, di imporre il nome della mia regione a livello nazionale e oltre e legarlo a nomi ed eventi importanti.

Lei ha detto ‘Catanzaro ha sete di cinema, ha voglia di raccontarsi in modo diverso’.  Pensa che con questa manifestazione si sia riusciti a dare a Catanzaro un volto diverso?

Vedere il nome della città di Catanzaro sui maggiori media nazionali, ascoltare le dichiarazioni di artisti che affermano di apprezzare il mare, la cucina e l’accoglienza. Penso che un volto molto più vitale il capoluogo di regione lo ha abbia sicuramente conquistato.

Il MGFF si svolge circa due mesi dopo quello di Cannes. Lei ha parlato della linea Cannes-Catanzaro. Il sogno dell’apertura alle opere prime internazionali a che punto è ?

Ci stiamo ragionando. C’è la volontà ma aprire alle opere prime internazionali non è un’operazione semplice in termini organizzativi ed economici.

Nelle tredici edizioni del MGFF, ha potuto avere il polso del cinema italiano, in particolar modo per i giovani autori. Qual è la situazione? Quali sono i pro e quali le difficoltà di questi giovani autori ?

Gli autori hanno iniziato a guardare oltre il loro naso, a raccontare meno di se stessi e più di quello che li circonda. Per i pro e i contro, da un lato si sono ridotti i costi e anche con una piccola produzione si può dimostrare il proprio talento. Dall’altro, invece, ci sono enormi difficoltà distributive.

Con il gemellaggio al Festival di Annecy in Francia, può dirmi quali sono le mancanze nel nostro settore cinematografico? Intendo sui vari settori che compongono la cinematografia italiana.

Le difficoltà maggiori sono quelle che riguardano la distribuzione e la produzione. In quest’ultimo caso, occorrerebbe agevolare sempre più i finanziamenti al cinema da parte del settore privato e migliorare l’informazione in tal senso.

Può dare una ricetta o quanto meno una indicazione su cosa si potrebbe fare per aiutare il cinema italiano?

Semplice ma essenziale: andare al cinema e veder film italiani!

 

Per info www.magnagraeciafilmfestival.it

 


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