Un drammatico messaggio rivolto alla moglie e ai figli
Il Prof. Vincenzo Auricchio, 53 anni, docente di matematica presso il Liceo “G.B.Vico” di Napoli, accusato di presunti rapporti sessuali con due delle sue alunne non ha retto; è sceso in cantina e si è suicidato sparandosi un colpo in petto.
Alla famiglia ha lasciato un biglietto che è stato immediatamente sequestrato. Il biglietto scritto dal professore non contiene espressioni contro chi lo ha accusato, né recriminazioni relativamente all’indagine o al rilievo mediatico che essa ha avuto nei giorni scorsi. L’ultimo scritto del Professore verrà riconsegnato alla moglie quando il magistrato riterrà di poterlo sbloccare.
L’archiviazione del procedimento
Ora che il professore si è ucciso non ci sarà mai più una verità giudiziaria su questa vicenda perché l’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli è destinata inevitabilmente a spegnersi. Secondo il dispositivo dell’articolo 69 del codice di procedura penale, qualora il decesso dell’accusato avvenga durante la fase delle indagini preliminari «il pubblico ministero chiederà al gip l’archiviazione del procedimento».
Ciò che resterà in piedi in tutta questa tragedia, è l’assoluta convinzione, da parte di chi lo ha conosciuto, che il professore fosse realmente innocente. Sono in tanti a definire il Prof.Auricchio una persona straordinaria ed amorevole, un professore a cui piaceva insegnare, che riusciva a far amare la sua materia. Sono in tanti a pensare che il Professore sia stato vittima di un’incresciosa vicenda.
La rabbia dei colleghi
Addolorati, ma anche arrabbiati i colleghi del Professore.
«Non riposerai in pace. Cercheremo la verità e la giustizia che meritavi in vita» – ha scritto una sua collega sui social.