<strong>IL 26, 27 E 28 APRILE SCARTI DI PARADISO AL NUOVO TEATRO SANITA’ DI NAPOLI
Comunicato stampa
“Venerdì 26 aprile ore 21, va in scena al Nuovo Teatro Sanità lo spettacolo di Gianfelice Imparato “Scarti di Paradiso”, scritto da Alessandra D’Ambrosio e Diana Del Monaco e interpretato dalla stessa D’Ambrosio. In scena si racconta la storia di Privilegio, una giovane chiamata così da sua nonna, maitresse di un bordello dei primi del ‘900, che le riconosce uno straordinario talento per quel mestiere che si tramandavano in famiglia. Il suo sembra essere un destino già scritto, ripetitivo e senza scopo, come la vita del bordello, un meccanismo, nel quale, però, qualcosa si inceppa per sempre. Replica sabato 27 aprile (ore 21) e domenica 28 (ore 18). Info e prenotazioni al 3396666426 oppure all’indirizzo e-mail info@nuovoteatrosanita.it. Il costo del biglietto è di 12 euro, ridottto (under25 e over65) 10 euro.
L’apparente ineluttabilità del destino di “figlia d’arte”, fa germogliare in Privilegio il seme della follia, che cresce fino a distruggere tutto ciò che lei riconosce come malvagio e sporco. In quel bordello, apparentemente normale, familiare, dove tutto scorre secondo un copione già scritto mille volte negli anni, la sensibilità della protagonista viene trafitta. Se lei avesse avuto una sensibilità diversa o semplicemente più ottusa, la sua vita non avrebbe avuto grandi scosse. Avrebbe finito la carriera col grado di maitresse che fu prima della nonna e poi della madre. Per il mondo sarebbe stata una persona sana. Ma la sua anima viene ferita più volte dagli orrori che si celano nell’esercizio di una prassi millenaria. Si convince, a mano a mano, di dover fare giustizia. E giustizia sarà. Una giustizia terribile e gelida, che le dona però la possibilità di un riscatto e di una vendetta. Privilegio narra, dal manicomio in cui è reclusa, i fatti crudi, disumani e talvolta surreali che avvengono al suo interno. Con estrema semplicità ricorda la sua infanzia: i ricordi delle ragazze del bordello, dei suoi primi passi in quell’arte terribile e sublime; la sua conoscenza dell’umana specie da quell’osservatorio insolito e speciale. Privilegio è una giostra. Una giostra di colori, emozioni, passioni, verità e illusioni. Ma, nel finale, la giostra si stacca dal perno che la trattiene, progetta il suo percorso e va incontro alla sua prossima meta. Una meta tragica ed ineluttabile. Una meta scelta con grande lucidità e intelligenza dalla protagonista a dispetto del marchio di inferma mentale che le hanno impresso sulla pelle e nell’anima.
«Il testo — racconta Gianfelice Imparato — mi ha prodotto, fin dalla prima lettura, una gamma vastissima di sensazioni e suggestioni. L’interesse a prendermi cura della regia è nato, appunto, dalla molteplicità delle sfumature in esso presenti. Si narra di un bordello e di un manicomio dei primi del novecento, abitati e vissuti dalla protagonista. Prima l’uno e poi l’altro. Privilegio è artefice di una nemesi impeccabile. Ho immaginato il racconto visivamente e sonoramente come una giostra, quella raccontata dalle autrici. Una giostra di colori, di suoni e forse anche di odori. I rumori, i suoni e gli odori di due mondi lontani, ma che convivono dolorosamente nella mente e nell’anima della stessa persona».”