La voce è unanime: “Non si può morire così!”

E’ una città ferita Torre del Greco. Aleggia dolore, rabbia, sgomento. C’è silenzio, un silenzio che fa male, di chi non ha la forza di parlare, di chi non ha parole. Giovanni Guarino aveva solo 19 anni e tutta una vita davanti a sé.  Aveva sogni da realizzare, aveva da imparare quanto è difficile crescere, aveva tante occasioni da prendere al volo. Tutto questo si è spezzato in un attimo con una, due, tre…sette coltellate.
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“Non si può morire così”. La voce è unanime

Quanto accaduto domenica sera a Leopardi è agghiacciante.“Non si può morire così”. La voce è unanime. Quanto accaduto chiama tutti ad un atto di responsabilità. Dopo lo sgomento, dopo la rabbia, dopo il dolore, bisognerebbe chiedersi seriamente quali devono essere le priorità. Quanto accaduto chiama tutti ad un atto di responsabilità.
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“È, quanto mai necessaria una riflessione seria ed attenta sulla educazione dei nostri giovani, e, soprattutto sugli atteggiamenti di sincero disagio sociale che continuamente si manifestano, tale che parta di concerto da tutte le forze positive e proattive della nostra città. Sono pienamente fiducioso nel lavoro continuo degli Inquirenti.” – sono state le parole del primo cittadino.
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E’ agghiacciante ed inaccettabile quanto accaduto a due giovani della nostra comunità cittadina. La violenta e prematura morte di un ragazzo, figlio del nostro territorio, brutalmente sottratto all’affetto dei suoi genitori e della sua famiglia, e, il ferimento dell’amico colpito con efferatezza inaudita, lascia sconcerto rabbia e indignazione in ognuno di noi. Sono profondamente amareggiato, da padre e da rappresentante delle Istituzioni – ha aggiunto il sindaco Palomba  A nome della città tutta esprimo, pertanto, la più ferma condanna verso azioni di tale natura e verso ogni forma di violenza – in particolar modo quella giovanile – che non può trovare alcun fondamento ed alcuna giustificazione, nonché, profonda vicinanza alle famiglie colpite da questa assurda vicenda. Non è immaginabile che un innocente abbia dovuto pagare al prezzo della propria vita la piacevolezza e la tranquillità di un momento di svago in compagnia.”

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