Siamo stati alla prima di Nozze di Sangue, il nuovo spettacolo del grande regista spagnolo Lluis Pasqual tratto dall’omonima opera del leggendario scrittore Federico Garcia Lorca, evento inserito nella nuova edizione del Pompeii Theatrum Mundi, la nota rassegna teatrale che si svolge ogni anno nell’anfiteatro grande degli Scavi di Pompei, che il Teatro Nazionale di Napoli è riuscito a “mandare in onda” anche stavolta, per la sesta edizione, nonostante i gravi problemi di budget.
Notte di Sangue, sublime Lina Sastri
La vera e propria mattatrice della serata è stata la sublime Lina Sastri, femme fatale del cast, che interpretava il doppio ruolo della madre e della futura sposa del giovane “novio” interpretato da Giovanni Arezzo, che è riuscita a far sembrare semplicissima una doppia interpretazione – che a volte era addirittura parallela ed in sovrapposizione – che avrebbe probabilmente messo in difficoltà artisti meno dotati ed esperti.
Lluis Pasqual, grande esperto di Garcia Lorca
La regia del maestro Pasqual, probabilmente il più grande esperto vivente di Garcia Lorca, si è distinta per la capacità di riuscire a fondere teatro e musica grazie a segmenti cantati di grande fascino, durante i quali le capacità canore ed interpretative della Sastri hanno brillato di luci proprie, supportate dagli interpreti musicali, i musicisti Riccardo Garcia Rubì, Carmine Nobile e Gabriele Gagliarini, in grado di portare sulle tavole del palcoscenico un pezzo di quella Spagna andalusa e “manouche” tanto ricca di passione e così simile al nostro meridione per storia, radici, cultura e tradizione.La sinossi dello spettacolo è all’apparenza semplice: un giovane, figlio di una donna che si è vista drammaticamente portar via sia il marito che il figlio maggiore a causa di un violento alterco con alcuni uomini, desidera sposare una fanciulla, che è in realtà ancora innamorata di Leonardo, un altro uomo, a sua volta già sposato.
Un meritato applauso a tutto il cast
Ottima l’interpretazione del resto del cast, in particolare quella di Alessandra Costanzo, impegnata a portare in scena il punto di vista di chi la mattina “affonda il pettine nella neve”: è lei la memoria storica del villaggio in cui si svolge la narrazione, che ne ha viste troppe e che forse intuisce fin dall’inizio la china pericolosa che la vicenda sta gradualmente assumendo, e la conclusione drammatica che li attende.
La splendida cornice dell’anfiteatro grande di Pompei
Merita una menzione anche la scelta delle scenografie, a dir poco perfette per la cornice dell’anfiteatro grande di Pompei, curate da Marta Crisolini Malatesta, e dei costumi, curati da Franca Squarciapino.
La serata ha raccolto una grandissima risposta in termini di pubblico: si tratta del secondo sold-out di fila per la kermesse pompeiana, a dimostrazione del grande lavoro svolto dal Teatro Nazionale di Napoli, riuscito a rendere la rassegna un vero e proprio punto di riferimento delle estati in Campania.
Il Pompeii Theatrum Mundi sarà in scena fino al 16 luglio, e propone in cartellone altri due spettacoli: “Medea” ed “Ulisse, l’ultima Odissea”.