Bonus cultura 2023: nuovi freni per il bonus 18app


Nuovi freni per il bonus 18app, il Ministro della Cultura: “Ridefinirlo affinché diventi realmente una modalità di consumi culturali per i giovani”. Quali saranno i cambiamenti dichiarati dal Governo? Ecco tutte le informazioni a riguardo.

Bonus cultura 2023: quali sono le informazioni attuali?

Dal prossimo 31 gennaio 2023 scatterà per i ragazzi che hanno compiuto 18 anni nel 2022 e quindi nati nel 2004, la possibilità di richiedere il Bonus Cultura giovani di 500 euro. Il bonus può essere richiesto dal 31 gennaio 2023 fino al 31 ottobre 2023, salvo eventuali modifiche da parte del Governo mediante la Legge di Bilancio 2023. Il  Governo infatti vorrebbe ridefinire la misura dedicata ai giovani, portando ad una esclusione di una buona fetta di percettori.

Nonostante le proteste dell’opposizione e di tutte le associazioni di settore, ma anche dei forti dubbi espressi da parte di Forza Italia, il Governo ha espresso la sua chiara volontà di riformulare la misura, affermando però di lasciare la stessa uguale nella sostanza. Il Governo ha infatti affermato che non vi è alcuna intenzione di abolire la 18app. Si parla nello specifico della definizione di una nuova carta con criteri più trasparenti ed equi e probabilmente legata all’Isee. Tali affermazioni sono state puntualizzate dallo stesso Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che ha chiarito la necessità di modificare la misura a causa di non poche criticità.

Bonus App18: che cos’è?

Il bonus 500 euro 2022, chiamato anche bonus cultura è un sostegno destinato ai 18enni,  promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Si tratta di un’iniziativa, attiva dal 2016, che ha lo scopo di promuovere la cultura e la formazione dei giovani. Nello specifico il bonus consiste in buono dal valore di 500 euro, erogato dallo Stato, da utilizzare per l’acquisto di prodotti e attività culturali.

Per prodotti ed attività culturali che i diciottenni possono acquistare con il Bonus Cultura si fa riferimento a:

  • biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo;
  • libri, inclusi audiolibri e libri elettronici;
  • titoli di accesso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali;
  • musica registrata (es. cd, dvd);
  • corsi di musica;
  • corsi di teatro;
  • corsi di lingua straniera;
  • prodotti dell’editoria audiovisiva;
  • abbonamenti a quotidiani e periodici anche in formato digitale.

Bonus App18: ci saranno quindi dei cambiamenti?

Non sono ancora chiari quali saranno le modifiche che subirà il bonus tuttavia appare piuttosto sicura la volontà del Governo di modificare la sua versione attuale. Come anticipato, secondo le indiscrezioni si potrebbe decidere di prendere in considerazione fra i correttivi, l’introduzione di una soglia Isee che escluda persone appartenenti a famiglie con redditi elevati.

Inoltre, sebbene la somma del bonus cultura sia vincolata all’acquisto di limitati beni e servizi, in passato è stata usata praticamente per acquistare qualsiasi cosa attraverso semplici stratagemmi: bastava infatti acquistare libri o prodotti ammessi dalla normativa e poi, d’accordo col commerciante, fare il reso ricevendo in cambio un buono che poi si poteva spendere a piacere nello stesso negozio acquistando altro.

Ammonterebbe a ben 9 milioni di euro il totale delle truffe che hanno interessato 18App secondo la guardia di finanza. Ma allo stesso tempo l’Istat ha registrato, nei primi tre anni di applicazione del bonus, una crescita della lettura di libri nella fascia d’età 18-21 anni dal 46% al 54%.

Forza Italia: mantenere inviariate le risorse destinate al bonus

I capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo hanno chiarito l’importanza del bonus e della necesità di mantenere inviariate le risorse ad esso destinate, affermando di apprezzare la proposta del ministro Gennaro Sangiuliano di realizzare una vera Carta della cultura che superi ed elimini ogni criticità ma allo stesso tempo di far si che i 230 milioni destinati all’App18 rimangano comunque indirizzati a una misura analoga e sostitutiva.

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