Bonus rimpatrio, quali sono le agevolazioni per il 2023?


Incentivi predisposti dallo Stato nei confronti dei lavoratori italiani residenti all’estero che decidono di tornare a lavorare nella propria patria. Ecco tutte le novità per il 2023.

 

Bonus rimpatrio, che cos’è?

Il bonus rimpatrio è un’agevolazione destinata ai lavoratori che decidono di tornare a lavorare in patria dopo un periodo di residenza all’estero. Nello specifico l’agevolazione si concretizza in un regime di tassazione dei redditi agevolato temporaneo riconosciuto ai lavoratori dipendenti o autonomi che dopo aver lavorato all’estero per 2 anni consecutivi decidono di trasferire le propria residenza in Italia, permanendo a lavorare per almeno 2 anni.

Inoltre l’agevolazione è maggiore per i trasferimenti nel Mezzogiorno, per cui si considera fiscalmente rilevante ai fini IRPEF solo il 10% del reddito dai beneficiari con residenza stabilita in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia.

 

Bonus rimpatrio, chi sonoi beneficiari e quanto dura l’agevolazione?

Il bonus rimpatrio è destinato ai lavoratori che sono titolari di reddito di lavoro dipendente o di reddito di lavoro autonomo. Sono due i requisiti da rispettare per ottenere l’agevolazione, ovvero:

  • il lavoratore non deve essere residente in Italia nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento e si impegna a risiedervi per almeno due anni;
  • l’attività lavorativa dopo il trasferimento deve essere svolta prevalentemente nel territorio italiano.

Per quanto riguarda la durata dell’agevolazione, al regime agevolato del bonus rimpatrio si può accedere per un periodo ordinario di 5 anni. Tuttavia i benefici dell’agevolazione possono essere applicati per altri successivi cinque periodi d’imposta qualora i lavoratori abbiano almeno un figlio minorenne o a carico oppure diventano proprietari di almeno un’unità immobiliare residenziale in Italia dopo il trasferimento o nei 12 mesi precedenti.

Si precisa che durante il periodo di prolungamento i redditi agevolati concorrono alla formazione dell’imponibile per il 50% del loro ammontare, il 10% solo in caso di lavoratori con almeno tre figli minorenni o a carico.

 

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