<strong>Dalla bolletta alla benzina: come funziona il nuovo bonus 3.000 euro? Sale a 3 mila euro la soglia entro cui i cosiddetti fringe benefit, concessi dalle aziende private ai propri dipendenti, non saranno soggetti a tassazione. Ecco tutti i dettagli sul nuovo bonus.
Bonus 3.000 euro: quali novità?
Nella seduta di giovedì 10 novembre 2022, Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo aiuto a favore di imprese e cittadini ovvero il decreto aiuti quater. Il Decreto in questione ha lo scopo di fronteggiare i rincari dell’energia elettrica, gas naturale, carburanti, Superbonus e benefit aziendali esentasse. Proprio in merito ai benefit aziendali il Decreto ha previsto un’importante novità
Nello specifico il Decreto aiuti quater ha alzato a 3000 euro, esclusivamente per l’anno 2022, l’importo massimo dei benefici esentasse erogabili ai dipendenti liberamente dalle aziende per sostenere anche i costi delle utenze domestiche come acqua, gas ed elettricità. Già il Decreto Aiuti Bis, oltre ad includere per la prima volta nei fringe benefit aziendali non tassati anche le spese per le utenze domestiche dell’acqua, del gas e della luce, aveva elevato la soglia di esenzione annuale dai canonici 258,23 euro a 600 euro. Con il nuovo Decreto invece l’esenzione fiscale si eleva a 3.000 euro.
Bonus 3.000 euro: che cos’è?
Il bonus 3000 è un contributo concesso dai datori di lavoro privati ai propri lavoratori dipendenti per pagare anche, e non solo, le spese sostenute per le utenze domestiche. Viene riconosciuto facoltativamente, e non obbligatoriamente, insieme alla retribuzione in risposta agli aumenti dei costi di luce e gas e all’emergenza idrica. Occore specificare che il bonus 3.000 euro non è un vero e proprio bonus. Si tratta nello specifico di un fringe benefit, ovvero di una forma di retribuzione esentasse che si aggiunge allo stipendio.
L’obiettivo del contributo è proprio quello di incrementare gli stipendi dei lavoratori, attraverso il rimborso delle utenze, riconoscendo così una serie di beni e servizi.
A chi è rivolto?
Come anticipato, il bonus spetta a tutti i dipendenti del settore privato e viene concesso liberamente dai datori di lavoro, come tutti i fringe benefit. Sono infatti i datori di lavoro, secondo le proprie politiche di welfare, a decidere o meno se riconoscerlo insieme alla retribuzione. In particolare, tra i datori di lavoro interessati vanno ricompresi, sempre che dispongano di propri lavoratori dipendenti, anche:
- i lavoratori autonomi e studi professionali;
- gli enti pubblici economici;
- i soggetti che non svolgono un’attività commerciale.
Per quanto riguarda i dipendenti invece, sono compresi anche i percettori di reddito da lavoro assimilato a quello da lavoro dipendente, come:
- collaboratori tipo CO.CO.CO, amministratori, lavoratori autonomi occasionali;
- altri soggetti percettori di redditi di lavoro assimilato (come i tirocinanti).
Si ricorda che restano esclusi dalla misura gli statali a cui la disciplina dei fringe benefit non si applica.
Spese ammisibili
Nella Circolare n. 35/E del 4 novembre 2022, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito quali spese andrebbe a coprire l’esenzione fiscale. Nello specifico la suddetta agevolazione andrebbe a coprire i costi in bolletta della luce, gas e dell’acqua che il dipendente ha pagato o che dovrà ancora pagare nel corso del 2022.
Come richiedere il bonus?
Per richiedere il bonus non occorre presentare la domanda in quanto come anticipato, spetta al datore di lavoro, su sua libera iniziativa, attribuire questo benefit incrementando la retribuzione senza dover pagare tasse e contributi. Tuttavia sarà necessario che il datore di lavoro richieda ai dipendenti i documenti giustificativi delle spese energetiche sostenute, come ad esempio le fatture.