Introdotto dalla Legge di Bilancio 2021, l’incentivo si concretizza in un esonero contributivo del 100%, nel limite massimo di importo pari a 6 mila euro annui, a favore dei datori di lavoro che assumono donne disoccupate.
Incentivo donne, cos’è e a chi spetta?
Come anticipato la misura consiste in un esonero contributivo a favore dei datori di lavoro che assumono donne lavoratrici nel 2023.Nello specifico i beneficiari dell’incentivo hanno diritto ad uno sgravio del 100% sui contributi dovuti dal datore di lavoro, fino ad un importo massimo di 6 mila euro all’anno.
La misura ha lo scopo di favorire l’occupazione femminile e rientra nel pacchetto di incentivi introdotti dal Governo per fronteggiare la crisi economica e il calo dell’occupazione derivate dall’emergenza epidemiologica da covid-19, prima, e dalla crisi in Ucraina, poi.
La Circolare n.32 del 22/02/2021 emanata dall’INPS, ha fornito dei chiarimenti sui soggetti beneficiari dell’agevolazione e sui rapporti di lavoro incentivati.Nello specifico la Circolare precisa che l’esonero contributivo può essere concesso per l’assunzione di donne svantaggiate, ovvero:
- donne con almeno 50 anni e disoccupate da oltre 12 mesi;
- donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
- donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
- donne di qualsiasi età, ovunque residenti, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.
Incentivo donne, chi può richiederlo?
Possono richiedere l’agevolazione i datori di lavoro privati, anche non imprenditori, che assumono lavoratrici nel triennio 2021-2022- 2023.
Nello specifico sono compresi i datori di lavoro del settore agricolo e quelli che rientrano nelle seguenti categorie:
- enti pubblici economici;
- Istituti autonomi case popolari trasformati in base alle diverse leggi regionali in enti pubblici economici;
- enti che per effetto dei processi di privatizzazione si sono trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico;
- ex IPAB trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato, in quanto prive dei requisiti per trasformarsi in ASP, ed iscritte nel registro delle persone giuridiche;
- aziende speciali costituite anche in consorzio, ai sensi degli articoli 31 e 114 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
- consorzi di bonifica;
- consorzi industriali;
- enti morali;
- enti ecclesiastici.
Incentivo donne, durata e cumulabilità
La durata dell’agevolazione è pari a:
- 12 mesi, in caso di assunzione a tempo determinato o di proroga di rapporto a termine;
- 18 mesi, in caso di assunzione a tempo indeterminato e di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine già agevolato o non agevolato.
Inoltre l’incentivo è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento che non prevedono un divieto di cumulo con altri benefici, nei limiti della contribuzione previdenziale dovuta.
Per maggiori informazioni: Circolare n.32 del 22/02/2021