Ci sono alcuni argomenti di cui è necessario conoscere dettagliatamente la natura e la differenza. Si tratta di argomenti pratici che si riscontrano nell’ambiente di lavoro come l’infortunio e la malattia professionale.
Entrambi sono tutelati dall’INAIL, l’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro che tutela il lavoratore contro i danni sia psichici che fisici avvenuti sul lavoro e compensando le conseguenze economiche.
In poche parole, l’infortunio sul lavoro è una causa violenta in occasione di lavoro da cui può derivare un’inabilità di vario tipo, da permanente a temporanea. La malattia professionale è un evento più lento e progressivo che però si sviluppa a causa dell’attività lavorativa in maniera esclusiva o concorrente.
In questo articolo andiamo ad approfondire che cosa sono quali sono le differenze sostanziali tra l’infortunio e la malattia professionale per comprenderle meglio e saper applicare i propri diritti sul lavoro.
Che cos’è l’infortunio sul lavoro?
Il Testo Unico di Salute e Sicurezza sul lavoro all’articolo 2 specifica che per infortunio si intendono tutti i casi avvenuti per causa violenta in occasione di lavoro, ossia che vi sia un rapporto di causa/effetto. Gli elementi che contraddistinguono un infortunio sono l’involontarietà, la causa violenta, l’occasione data dal lavoro e i danni lavorativi.
L’infortunio si può configurare quindi come un evento improvviso che agisce con una certa intensità temporale concentrata. L’infortunio deve essere ricollegabile allo svolgimento dell’attività lavorativa. Di solito un infortunio comporta una pausa dal lavoro per più di tre giorni. Per tutelare eventi del genere è prevista dalla legge D.P.R. n. 1124 del 1965 una assicurazione obbligatoria che garantisce le prestazioni sanitarie specifiche e consente di ottenere un indennizzo in base alla gravità dell’evento e alla portata delle conseguenze.
Si può parlare di infortunio quindi a seguito di un evento traumatico collegato al lavoro e che obbliga all’inabilità di più di tre giorni. Inoltre, è importantissimo che all’interno della dicitura infortunio vi sia la causa violenta, ossia un’azione intensa e concentrata che comporta una lesione all’integrità del lavoratore e a volte anche la morte. La causa violenta è ciò che distingue l’infortunio dalla malattia professionale, come vedremo nel prossimo paragrafo.
Che cos’è la malattia professionale?
La malattia professionale si distingue dall’infortunio perché è conseguente a un’azione più prolungata nel tempo e che causa degli effetti cronici che si manifestano con alterazioni psico-fisiche sia transitorie che permanenti. La malattia professionale è tale perché causata o concausata dall’esposizione sul posto di lavoro a fattori di rischio in maniera prolungata che danneggiano l’integrità del lavoratore causando un danno cosiddetto “biologico”.
L’INAIL riconosce le malattie professionali contenute nella tabella allegata al Decreto ministeriale del 9 aprile 2008. Nel caso in cui la malattia non sia contenuta nella tabella, è necessario dimostrare l’origine professionale della malattia documentando i servizi professionali e l’esposizione al rischio. La malattie professionali rientrano nella tecnopatia e i fattori di rischio possono essere molteplici dall’impiego di sostanze chimiche nell’agricoltura, all’uso prolungato del computer che comporta stress, radiazioni e patologie spinali, infezioni o impianti di condizionamento.
Conclusione
In entrambi i casi l’esistenza della malattia o dell’infortunio deve essere supportata da adeguata documentazione medica o certificato medico. Come visto, l’infortunio e la malattia professionale hanno una separazione netta e riconoscibile. Non tutti sono consapevoli e non a tutti vengono riconosciuti sempre gli stessi diritti sul lavoro, per questo motivo è necessario conoscere i propri doveri sul posto di lavoro ma anche sapere quando è importante salvaguardare la propria salute e denunciare una situazione che danneggia la salute sia fisica che psichica.
