Le carceri non sono più strutture di contenimento. È l’allarme lanciato dalla coordinatrice della DDA di Napoli, Rosa Volpe, e dal procuratore Nicola Gratteri, durante una conferenza stampa con alti esponenti delle forze dell’ordine. La presenza di cellulari e droga in carcere, evidenziata dall’operazione che ha portato a 12 misure cautelari, dimostra la permeabilità del sistema carcerario, che consente la reiterazione dei reati.
La scoperta
L’indagine ha svelato un sofisticato traffico gestito dal clan Vanella Grassi di Secondigliano. Droni modificati superavano i sistemi di sicurezza, trasportando droga e cellulari direttamente nei cortili della casa circondariale di Secondigliano.
Sono stati sequestrati tre chili di droga e oltre trenta telefoni, strumenti che permettono ai detenuti di impartire ordini e continuare attività illecite.