Bagni della Regina Giovana,  luogo scelto dalla “Mantide” Angioina


Sorrento,1955 – ”Dolce Sirena che vieni dal mare, lasciati amare, lasciati amare!Dolce Sirena che stai sullo scoglio, voglio te sola, te sola voglio!” – Sono queste le parole pronunciate con enfasi e trasporto quando il Comandante Antonio Carotenuto vede arrivare dal mare, in tutto il suo splendore, Donna Sofia.

I due si sono dati appuntamento lì, al riparo da occhi indiscreti, pensando ad un posto che non li comprometta, così diranno entrambi, riferendosi a “I Bagni della Regina Giovanna”.Ma la storia….si sa, andrà molto diversamente.

“Pane, Amore e…Syrentum (luogo delle sirene)”

“Pane, Amore e…”, con questo film, uscito il 22 Dicembre 1955, Dino Risi vincerà due David di Donatello, grazie agli straordinari interpreti: Vittorio De Sica e Sophia Loren e, soprattutto, grazie ad un’ambientazione diversa dagli episodi precedenti: Sorrento,”location” che riempirà il film di nuovi colori.Ma, il nuovo arcobaleno di cui si pervade la pellicola di Dino Risi, riecheggia di antico e leggendario; di racconti, nei secoli, di poeti e scrittori che hanno, in piccola parte, contribuito alla fama.

Certo è che i primi insediamenti umani di queste zone risalgono al Paleolitico; infatti, a Capri (in origine legata alla costa), sono state ritrovate armi ed utensili di quel tempo.Per quanto riguarda il periodo greco e, successivamente, quello romano, Sorrento condivide, per certi versi, lo stesso destino di Ercolano e Pompei (Campania Felix) ed anch’essa ha, infatti, un impianto ippodameo murato coincidente con la murazione cinquecentesca, ancora oggi visibile.

Se Matteo Camera ad Amalfi e Riccardo Filangieri a Massa Lubrense si sono occupati e preoccupati di fornire le loro città di una bibliografia attenta e dedicata, ciò non accade a Sorrento, per la quale, la data:13 Giugno 1558, resta importante per una cruenta invasione saracena, motivo per cui, le maggiori fonti raccolte nel tempo, sulla città, andranno perdute.Syrentum (luogo delle sirene),deve la sua fortuna ad una eccezionale posizione orografica.

Sorge, infatti, su di una piattaforma tufacea, a 50m.sul livello del mare, collocata al termine di una penisola di natura calcarea tra Napoli e Salerno.

Sono 3 i punti della costa ove risultano essere resti di tre nuclei abitativi; da Massa Lubrense a Sorrento:  il primo gruppo presso la Punta del Capo di Massa, subito prima di Puolo; il secondo sul promontorio della “Calcarella”; il terzo presso la punta di Capo di Sorrento.E’ il secondo nucleo(quello presso la Calcarella), dove sono i resti dell’antica dimora di Pollio

Felice, aristocratico romano, che ama questo mare, sicuramente più riservato,e lo preferisce a quello di Pozzuoli, facendo, qui, costruire una Villa sospesa su un panorama meraviglioso.E’ il poeta e narratore romano Publio Papinio Stazio, a raccontare e decantare questa dimora come luogo di “Otium”, riservato ai desideri più”inespressi”, proprio perché lontano dai frastuoni della città e,soprattutto dall’evidenza.

I Bagni della Regina Giovana,  luogo scelto dalla “Mantide” Angioina

Come spesso accade, nei secoli, in uno stesso luogo, si reitera ciò che è sempre accaduto, sono soltanto i personaggi a cambiare; ed allora vediamo che, presso il terzo insediamento (che costituisce il prolungamento a mare del nucleo precedente), raggiungendo il declivio di Piano di Sorrento,restano alcune rovine, che introducono i ”Bagni della Regina Giovanna”; la “Mantide” Angioina, sceglie questo stesso angolo di terra per incontrare, con molta riservatezza, i giovani amanti, il cui destino trova compimento nel momento in cui vengono convocati dalla sovrana.

I Bagni della Regina Giovana,  luogo scelto dalla “Mantide” Angioina

La Villa di Pollio Felice risulta composta, dunque, da due nuclei: la domus arroccata e la sua lussuosa appendice a mare; tra le due strutture un articolato sistema di passaggi, anditi,scale e terrazze.

Ben poco è rimasto della Domus, mentre della struttura a mare sono ancora in piedi e visibili i resti; da quanto rilevato; tutto fu progettato per fruire al meglio del panorama e dei luoghi, scenario prescelto per quei tanto desiderati intervalli di “luxuria” ed “otium”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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