14 Giugno 1934, Hitler in Italia per la prima volta, in visita ufficiale, esattamente dal 14 al 16 giugno.
Il Dittatore tedesco tornò poi in Italia nel maggio del 1938, un anno prima dell’esplosione della Seconda Guerra Mondiale.
Visiterà Roma, Napoli, Firenze.
Papa Pio XI non gradì quella visita, infatti, per evitare il “contatto” si ritirò a Castel Gandolfo.
Curioso che il Papa successivo, un altro “Pio”, divenne famoso come il Pontifice dei silenzi, perché non condannò mai il nazismo e le politiche della Germania.
Ci fu tuttavia un discorso mai pronunciato da Pio XI contro il Nazismo, che condannava tutti i totalitarismi e capace di causare una definitiva rottura con fascismo e nazismo, ma non fu mai pronunciato a causa della sua prematura dipartita avvenuta il 10 febbraio 1939.
Una lettera ritrovata negli archivi Vaticani potrebbe essere la prova che a far sparire quel discorso fu il futuro Papa, Eugenio Pacelli, segretario di stato di Pio XI.
Altri documenti dimostrerebbero che Pio XII avrebbe salvato più di 11.000 ebrei a Roma durante la seconda guerra mondiale.
Anche il Re, Vittorio Emanuele III°, non era entusiasta di quella visita.
Hitler alloggiò ove ora c’è il Palazzo della Regione, Palazzo Ferro-Fini (il nome ha origine dai cognomi delle due famiglie proprietarie al tempo)
I rapporti tra il Further e Mussolini erano molto complessi.
E in quell’occasione volle fare anche una visita da esperto d’arte, visitò, tra gli altri, gli Uffizi di Firenze.
Quel secondo viaggio fece da sottofondo al capolavoro cinematografico del 1977 di Ettore Scola con Sofia Loren e Marcello Mastroianni, “Una giornata particolare”.
Ma il viaggio del 1934 era il coronamento del tedesco perché incontrava il suo Mito, Mussolini, che venerava.
Come dichiarava nel Novembre del 1922 in cui parlava con ammirazione dell’italiano che, al contrario, non conosceva Hitler. Ancora.
Nel discorso pubblico in Piazza San Marco, il Duce disse: “Hitler ed io ci siamo incontrati qui non già per rifare e nemmeno modificare la carta politica dell’Europa e del mondo o per aggiungere altri motivi di inquietudine a quelli che già turbano tutti i paesi dell’estremo Oriente all’estremo occidentale. Ci siamo riuniti per tentare di dispendere le nuvole che offuscano l’orizzonte della vita politica europea”.