Che scuola vorreste? Ecco le vostre risposte. Siete d’accordo?


In vista della riapertura delle scuole c’è chi non nasconde preoccupazioni e chi invece è ottimista. Abbiamo voluto lanciare un sondaggio per conoscere la vostra opinione a riguardo.

Che scuola vorreste?

“Che scuola vorreste?” – Il nostro invito a dare una risposta a questa domanda, apparentemente semplice, parte da un’osservazione. La scuola, quest’anno, è iniziata con non poche difficoltà e per giunta “a macchia di leopardo”. In qualche regione è iniziata già da qualche giorno, in altre è iniziata oggi; in alcuni comuni non sono state ancora riaperte le scuole e in altri si stanno richiudendo (complice anche l’allerta meteo come se non bastasse il Covid).

In questo enorme caos, in questa marea di incertezze, vi invitiamo a sognare (liberi di farlo come meglio credete, Covid o non Covid) e a raccontarci che tipo di scuola vorreste per voi stessi, per i vostri figli e/o per i vostri nipoti. Che siate studenti, insegnanti, genitori, nonni, raccontateci la vostra.

Io vorrei una scuola…

In redazione sono giunte numerose risposte. Iniziamo a pubblicare quelle che al momento ci sembrano più rappresentative, ovvero il parere di uno studente, quello di un genitore con figli alle scuole primarie e quello di un genitore con figli non più in età scolare. Tre opinioni completamente diverse che rappresentano uno spaccato del momento storico che stiamo vivendo.

  • Io vorrei una scuola dove ci sia possibilità di personalizzare il corso di studi. Mi riferisco alle scuole superiori. Sarebbe giusto che ogni studente potesse scegliere di seguire il corso di studi che meglio si adatta alla propria formazione professionale. Un biennio comune a tutti e un triennio di specializzazione. Uscirebbero dalla scuola figure professionali di maggiore spessore. Faccio un esempio. Gli studenti di un liceo scientifico dal terzo anno in poi potrebbero scegliere di seguire più ore di chimica o più ore di fisica a discapito di quelle di informatica e viceversa. Una scuola-college dove sono gli studenti a raggiungere i corsi di studi, non i prof. ad entrare nelle aule al suono della campanella.

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  • Io vorrei una scuola presente alla attitudini dei bimbi, che sia vicina ad ognuno di loro con le precipue caratteristiche di ogni bimbo. In tempo di coronavirus, io avrei utilizzato la DAD fatta bene, con videolezioni ad ogni ora per i bimbi di quarta e quinta ed avrei mantenuto, ove possibile, la presenza per prime, seconde e terze (in assenza delle quarte e quinte, con più aule a disposizione, si sarebbe garantita la distanza). Di sicuro NO alle mascherine per 5 ore, NO a ingressi scaglionati nel tempo infinito, NO alla follia del certificato medico con tampone in caso di sintomi Covid, ma test subito con un medico nelle scuole che ne attesti il risultato. Banchi singoli per tutti e tampone molecolare solo in caso di positività di quello rapido, e chiaramente quarantena.

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  • Non sono un genitore di ragazzi che vanno ancora a scuola, nè tantomeno nonno, ma interpretando i desideri dei ragazzi, questi al 90% non hanno intenzione di avere una scuola efficiente dove si studia e si sgobba, come ho fatto io fino al conseguimento della laurea. Vogliono fare occupazione degli istituti e autogestione in modo da non fare nulla dalla mattina alla sera ed essere promossi a fine anno.

Queste sono solo alcune delle risposte giunte in redazione. Siete d’accordo? Siete contrari? Desideriamo conoscere anche la vostra opinione che resterà anonima così come quelle che avete appena letto.

Potete inviare la vostra opinione a magazinepragma.it@gmail.com o contattarci attraverso la pagina Facebook Magazine Pragma.

 

 

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