Come Organizzare un Matrimonio


Organizzare un matrimonio può essere un’esperienza bellissima ma anche terrificante. Ne ho parlato con Rosy Fusillo, una wedding planner che conosco e di cui mi fido. Al di là di tutti gli ottimi consigli che si trovano sul web intorno agli aspetti dell’organizzazione, Rosy mi ha detto alcune cose di cui in genere sul web non si parla, ma che fanno la differenza tra una semplice festa e un evento di classe. Provo a riassumere di seguito:

1) Convinzione

Non si può provare a organizzare un matrimonio. Nel momento in cui il dado è tratto bisogna saltare dall’altra parte e accettare che nel bene o nel male la cosa SI FARA’. Coem disse Yoda, “non c’è provare, FARE o NON FARE”. Siate fermi e convinti. Non lasciatevi intimorire.

2) Razionalizzazione

Alcuni aspetti dell’organizzazione di un matrimonio sono autentici atti di fede, è vero, ma nella maggior parte dei casi, avere un approccio razionale sarà utilissimo per tenere tutto sotto controllo. La razionalità deve essere contrapposta (e prevenire) le scelte istintive, che spesso in queste situazioni non vengono compiute serenamente, ma con la paura di fare male o di non fare in tempo. Molto spesso è per questo che si ricorre all’aiuto di un wedding planner.

3) Coerenza

Questo è un invito a non mescolare le carte. Non si può seguire uno stile vittoriano nel ricevimento e poi avere una cerimonia barocca. Sarebbe come far organizzare il ricevimento da Preston Bailey alla Sonrisa, con Don Antonio Polese che guarda da lontano lanciando sguardi che non si capisce se sono da boss delle cerimonie o d’altro genere. Va bene ragionare in termini di wedding planner guru, ma solo se tutti gli aspetti dell’organizzazione risentono di un buon livello di coerenza.

4) Sacrificio

Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, (soprattutto se la moglie ancora non c’è). Quell’applicazione per smartphone che ti coordina tutti gli aspetti della cerimonia e del ricevimento con gli invitati, che ti consente facilmente di gestire la lista di nozze, che geolocalizza il ristorante e che diciamolo, è anche una gran figata in generale, non la potrete utilizzare se più della metà degli invitati è iscritta al club terza età. Sacrificio vuol dire adattarsi al “terrreno di scontro”, diciamo così. 😉

5) Praticità

I dettagli sono tutto, però l’indecisione può portare rallentamenti nell’organizzazione tali da farvi ridurre all’ultimo momento senza che ve ne accorgiate. Se non siete professionisti del wedding è inutile che perdiate tempo a cercare di spaccare il capello in quattro per ottenere quell’ambientazione shabby chic che avete visto in un wedding blog e che vi ha lasciato senza parole. Certo si può avere buon gusto, ma non ci si improvvisa wedding planner, quindi tanto vale essere pratici, che non vuol dire arronzare, ma semplicemente avere consapevolezza di un proprio limite e del rischio che si corre a tentare di superarlo.

Rosy è sempre prodiga di consigli. È una di quelle persone che riescono ad aprirti la mente e cambiarti la percezione di quello che credevi di conoscere rispetto all’organizzazione di un evento. Non conosco molte persone così. Per altro, nonostante il successo ha conservato l’umiltà e il piacere di rispondere personalmente a chiunque la contatti attraverso il suo sito e le faccia domande su come organizzare un matrimonio.

Provare per credere 🙂

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