Devil May Cry – L’angolo del Nerd e dell’Otaku


Dante è un mezzosangue, figlio di un’umana, Eva, e di Sparda, un Demone talmente potente da essere nominato “Cavaliere Leggendario”.Ma, nonostante sia per metà demone, Dante passa la sua esistenza a cacciare quest’ultimi, usando come copertura il suo locale, il “Devil May Cry”.

Da Resident Evil…

Non devo essere certo io a far conoscere Devil May Cry, ma è sempre interessante parlare della genesi di questo titolo ormai iconico.

Shinji Mikami, creatore della serie Resident Evil, ideò Devil May Cry come quarto capitolo spin-off della sua serie più famosa.Ben prestò cambiò dea, trasformandolo nel gioco di culto che è diventato.

I demoni presero il posto degli Zombi, Dante da agente divenne il Mezzo demone, fino a mantenere, di Resident Evil, solo la camera fissa.Niente puzzle da risolvere, niente inventario, niente munizioni contate.

Solo azione cruda e pura.Tanto che il sistema di combattimento fu copiato da tanti altri giochi.

…a Devil May Cry

Dante, il protagonista, divenne ben presto un’icona dei videogiochi e, a parte il secondo dimenticabile capitolo, lo humour del personaggio, in parte sarcastico, in parte tragico della serie è stata il motivo del successo del personaggio è della serie.

Infatti Devil may Cry è una delle saghe più apprezzate di sempre.

Dante Devil May Cry
Dante Devil May Cry

 

Tanto da generare ben quattro sequel, uno spin-off nel 2013, due saghe manga ed una serie anime che copre l’arco narrativo fra il primo ed il secondo episodio.E, nonostante siano passati ben ventidue anni, la serie ha sempre mostrato appeal grazie, ripeto, anche al carisma del personaggio principale.

Molto importante per il successo di Dante è stato, soprattutto dal terzo capitolo in poi, il giusto mix di spacconeria, ironia e bontà presenti nel protagonista.Che, dalla serie anime del 2007 in poi, è anche perennemente a corto di soldi, tanto da avere debiti praticamente con chiunque.

Serie animata

Dopo il successo delle serie animata “Castlevania” e del sequel “Nocturne”, il produttore Adi Shankar ha annunciato la trasposizione animata di “Devil May Cry” che vedrà la luce nella prima metà del 2024 sulla piattaforma Netflix .

Il produttore di origini indiani si anche lasciato affermando che la serie vedrà “Almeno tre stagioni”.

Indubbiamente se la serie sul mezzo demone Dante manterrà lo standard qualitativo di “Castlevania” le premesse per un prodotto di qualità ci sono tutte.Ma però ricordato che la serie sulle avventure di Trevor Belmont aveva un buon materiale di partenza per quanto riguardava la sceneggiatura.

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Tra questi, alcune opere di grande qualità che vale la pena di vedere prima che vengano rimossi dalla nota piattaforma di streaming.” width=”300″ height=”171″ />

“Devil May Cry” infatti, come tutti i giochi d’azione, punta molto meno sulla trama e tanto sull’ azione.Vero che, soprattutto il quinto episodio, la narrativa dei titoli è andata migliorando.

Niente Shakespeare ovviamente, ma la trama è passata da semplice collante a discreto catalizzatore.Inoltre, oltre al protagonista, la serie si è dotata di alcuni personaggi di contorno apprezzati quasi come il protagonista.

Il fratello del protagonista, Vergil, la cacciatrice Lady e il demone rinnegato Trish.Shanktar ha annunciato che i primi due saranno presenti fin dal primo episodio della serie.

Dopo i fumetti, i videogiochi

Oltre a “Devil may cry”, l’obbietivo di Shanktar, dichiarato, è quello di portare sullo schermo altre trasposizioni di videogiochi famosi, come Assassin’s Creed.

Nel frattempo però la serie deve uscire e, data la popolarità di serie e personaggio, il successo sembra se non assicurato, quantomeno prevedibile.Curiosità: Mikami lasciò il timone, dal secondo capitolo in poi, al designer Hideaki Itsuno.

Il tiepido successo di “Devil May Cry 2” rischiò di far finire la serie.ma Itsuno, raccolte le critiche dei fan, cambiò rotta e riuscì a far esplodere la Dante Mania, rimando al comando dello sviluppo fino al 2019, anno di uscita di “Devil May Cry 5”

Leggi anche: L’angolo del Nerd e dell’Otaku – Ningem Fushin

 


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