Ercolano – Parco Archeologico – “Complimenti al direttore Sirano, a tutto il team del Parco Archeologico di Ercolano e ai ricercatori che hanno collaborato alla scoperta che ancora una volta dimostra l’immenso valore scientifico, oltre che storico e archeologico, degli Scavi di Ercolano. L’augurio è quello di continuare la straordinaria opera in corso nel luogo simbolo della nostra città e che possa presto tornare ad essere uno dei principali volani di sviluppo turistico e culturale del nostro territorio, proseguendo la costante crescita bruscamente interrotta dall’emergenza planetaria del Covid19. Ancora complimenti!”. Sono queste le parole di Ciro Buonajuto, riconfermato sindaco della città di Ercolano alle ultime elezioni comunali.
Ercolano, la straordinaria scoperta
Una straordinaria scoperta frutto del lavoro dell’antropologo forense Pier Paolo Petrone, responsabile del Laboratorio di Osteobiologia Umana e Antropologia Forense presso la sezione dipartimentale di Medicina Legale dell’Università di Napoli Federico II, in collaborazione con geologi, archeologi, biologi, medici legali, neurogenetisti e matematici di Atenei e centri di ricerca nazionali. Sono stati individuati neuroni umani perfettamente preservati in una vittima dell’eruzione del 79 d.C.
“Il rinvenimento di tessuto cerebrale in resti umani antichi è un evento insolito, ma ciò che è estremamente raro è la preservazione integrale di strutture neuronali di un sistema nervoso centrale di 2000 anni fa, nel nostro caso a una risoluzione senza precedenti” – ha spiegato Pier Paolo Petrone e ha aggiunto: “I risultati del nostro studio mostrano che il processo di vetrificazione indotto dall’eruzione, unico nel suo genere, ha “congelato” le strutture cellulari del sistema nervoso centrale di questa vittima, preservandole intatte fino ad oggi”.
Tale scoperta è importante non solo per l’archeologia e la bioantropologia, ma anche per il rischio vulcanico. Le informazioni che si potranno trarre dagli studi in corso offriranno la possibilità di disporre di importanti parametri per la gestione delle emergenze nell’area vesuviana.
(foto pubbliche dai social)