Il Galateo e le regole dell’ospitalità oggi


Il Galateo, le regole del Bon Ton

Nel 1550 Monsignor Della Casa scrisse il “Galateo”, un trattato in cui istruiva un giovane alle regole della buona educazione, ovvero su come dovesse comportarsi nei vari momenti della vita privata.
250 anni dopo, nel 1802, Melchiorre Gioia scrisse il “Nuovo Galateo”, che si ispirava stavolta non all’ estetica e alla bellezza, ma piuttosto all’utilità sociale. Secondo Gioia, infatti, il galateo doveva essere

“l’arte di modellare la persona e le sue azioni, i sentimenti e i discorsi, in modo da rendere gli altri contenti di noi”.

Egli illustrò agli uomini del XX secolo in che modo comportarsi, affrontare modi di vita e costumi tanto radicalmente cambiati con l’invenzione delle macchine. Ancora oggi, accennando alle regole di etichetta, si fa riferimento al “Galateo”, nonostante rappresenti un modo di vivere ormai lontano da noi, benché ancora forte sia il senso dell’ospitalità. Considerando che viviamo in un’epoca di permissività, dovremmo applicare alla base del nostro comportamento la regola “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”, rendendo così più umani, sinceri e meno superficiali i nostri rapporti, nonostante la società variegata dal punto di vista sociale in cui viviamo. Applicando questa legge dell’ospitalità forse potremmo esagerare con la cortesia, ma è sempre meglio che scarseggiare.
La vita frenetica provoca in noi il bisogno di un contatto più caldo e immediato di quello di un saluto o di una telefonata. Per questo anche la donna moderna può imparare piccole semplice regole per ricevere nella sua casa, non per dimostrare agli altri il proprio status sociale come avveniva in passato, ma per passare ore piacevoli. La capacità e l’abilità della padrona di casa consistono nel fare di ogni incontro una possibilità di vero contatto umano, non un caos di persone con interessi diversi. Non c’è bisogno di ricercare una perfezione astrusa, ma la cosa più importante è essere se stessi, capire gli altri, avere un sorriso per tutti, ovvero, in una sola parola, vivere in una dimensione umana. Il calore umano è un dono assai più importante di un’artificiosa infallibilità.


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