“‘O Quatto ‘e Maggio”, a Napoli il giorno di confusione per eccellenza, ecco perché


Oggi è ‘O Quatto ‘e Maggio. Avete un trasloco da fare?

Bene! Oggi è proprio la giornata giusta

“Ma che r’è? ‘O quatto ‘e maggio?” (“Che cos’è questa confusione? E’ il 4 maggio”?) , un modo di dire prettamente napoletano che ha un significato ben preciso.

A Napoli quando si vuole indicare che è in corso un grande cambiamento o che c’è un grosso disordine e/o frastuono eccessivo si usa l’espressione: “Ma che r’è? ò quatto ‘e maggio”?

Sì, perché il 4 Maggio era la data che, fino ad un tempo non troppo lontano, indicava la giornata in cui si effettuavano i traslochi di tante famiglie che vivevano in affitto.

Perché proprio il 4 Maggio?

Tra la fine del 1500 e inizio 1600, il canone di locazione (‘o pesone) veniva corrisposto al proprietario dell’abitazione tre volte l’anno: il 4 gennaio, il 4 maggio ed il 4 settembre.

In epoca romana, i traslochi venivano effettuati nel mese di Agosto, ma a Napoli ad Agosto faceva troppo caldo per poter pensare di fare lavori grossi come quelli legati ad un trasloco e perciò nel 1611 il Viceré Pedro Fernando de Castro impose la data del 4 Maggio (una delle tre scadenze del pigione) come giornata da destinare ai traslochi.

Il 4 Maggio, da allora, divenne la giornata del grande trasloco di massa: le famiglie, armate di bagagli e masserizie accatastate sui carretti, si incamminavano alla ricerca di una casa libera da occupare.

Le strade della città si animavano in maniera vistosa, un andirivieni di famiglie (animali domestici compresi) intente alla ricerca di una casa libera adeguata alle proprie esigenze e soprattutto alle proprie disponibilità economiche, solitamente scarse e tali da richiedere lunghe trattative.

E mentre gli adulti erano impegnati nelle lunghe trattative e nel trasporto delle proprie cose, i bambini giocavano in strada, contribuendo al frastuono delle vie.

Insomma , ‘O Quatto ‘ e Maggio era per Napoli il giorno dell’ammuina  (confusione) per eccellenza.

 

 

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