Quasi la totalità dei professionisti hanno l’esigenza di affiggere alla porta o all’ingresso del condominio una targa per far individuare il proprio studio. Non sempre tale esigenza è percepita benevolmente dagli altro condomini e talvolta i regolamenti condominiali e comunali possono creare incomprensioni di legge.
Come realizzare la targa dello studio professionale
Il web offre tante opportunità ed esistono siti di aziende specializzate per poter realizzare delle targhette personalizzate incise con una scelta online che oggi è praticamente uguale a quella offline, ma con la comodità di stare seduti alla propria scrivania o di fare l’ordine dal proprio smartphone.
Per quanto concerne i materiali, oltre al classico alluminio o ottone, su cui è possibile lavorare anche a più colori, la tecnologia offre nuovi materiali come l’Abs, che è un materiale combinato tra una finitura di ottone o di acciaio spazzolato con una lastra di acrilico trasparente su cui avviene l’incisione personalizzata a mezzo di un laser. L’Abs permette di avere insegne simil ottone o simil acciaio ma con un buon compromesso qualità/prezzo.
Cosa verificare per apporre una targhetta professionale
Apporre una targhetta personalizzata, in primis, è un modo pratico e veloce per far individuare lo studio ai propri clienti o a coloro che arrivano per la prima volto sullo studio professionale. Nei condomini, sovente, si creano screzi con gli altri abitanti. Il più delle volte il contenzioso nasce sul fatto che le targhette possono recare un danno di immagine o architettonico al palazzo. E’ bene chiarire che se il regolamento condominiale non prevede il divieto assoluto per l’affissione della targa professionale, ogni professionista o attività può metterla senza problemi. Poi, potrebbe nascere un problema realtivamente all’uso o alla forma o materiale in cui essa deve essere realizzata, ma questo è un altro discorso. E’ chiaro che vedere targhe di forma, colore e materiali diversi agli ingressi dei condomini non è un bel vedere, ma come si intuisce è un discorso diverso dal fatto di poterla apporre o meno.
Nonostante sia difficile che avvenga quanto di seguito, talvolta, i regolamenti comunali o l’errata applicazione di essi possono indurre a sanzioni o rilevamento di pagamenti per affissione della targhetta. Anche qui occorre un chiarimento. Se la targa indica esclusivamente il nome del professionista o dello studio legale e i servizi svolti non si raffigura la pubblicità in senso stretto e nessuna tassa comunale è dovuta agli uffici competenti. Unico limite è la dimensione che deve essere contenuta nei 3 metri quadrati (300 cm2), come rilevato dalla V sezione tributaria della Corte di Cassazione il 16 luglio 2010 che, con la sentenza n. 16722.