Festa della mamma: confronto generazionale
Sono appena uscita da un negozio di un centro commerciale felice come una Pasqua per il mio ultimo acquisto: una gonna lunga, a balze, di tulle color cipria ed una canotta di un tono di rosa più acceso che mi fascia e mi fa un fisico da gran figa.
Tutto l’insieme inneggia alla Primavera. Forse, se non l’avessi vista in vetrina, mai avrei pensato di acquistare una gonna del genere, rosa poi…come se il rosa fosse un colore stupido…in fondo, il rosa è solo un colore come tanti.
Sorrido all’idea di quando indosserò quella strana gonna, stupirò qualcuno (forse), ma a frenare il mio entusiasmo ci pensa lo sguardo di mia figlia che mi attende fuori dal negozio, stanca, anzi annoiata.
“Perchè ci hai messo tutto questo tempo?” – mi chiede
Non credo di averci impiegato tanto tempo, ho fatto tutto in rapida sequenza nel timore di sentirmi dire “Perchè ci hai messo tutto questo tempo?” – ma evidentemente non è bastato.
“Cosa hai comprato? Non dirmi quella gonna?”
Ed io, un po’ per sfida e un po’ per farle sapere che non sono proprio Matusalemme, come lei crede, tiro fuori dalla busta con fare trionfante la mia nuova scioccante gonna.
Dissenso, disgusto e condanna sono le emozioni trasmesse dal silenzio di mia figlia.
Accanto a lei il fratello poco più grande che un po’ per disinteresse e un po’ per sensibilità mostra meno disgusto di quello della sorella.
“Ma sono cose da ragazzina!” – ribatte con tono piuttosto urticante.
“Ma io sono una ragazzina…ho da poco superato i 18 anni” – le rispondo nel tentativo di farmi scivolare di dosso il suo attacco.
Essere madri di adolescenti richiede l’adozione di tattiche strategiche e a volte occorre munirsi di spada e scudo. Sferrare colpi e difendersi da quelli inferti dalla loro villana insofferenza.
Essere madri di adolescenti significa essere sì alla moda, ma curare, a parer loro, il guardaroba in senso anagrafico, non in base al proprio gusto personale o in base alla propria fisicità.
Poi, però se trovano nel guardaroba “l’oggetto dei desideri”, nasce un nuovo capitolo: “Tu compri, io metto”.
Un discorso a parte meriterebbe “la conversazione”, se conversazione si può chiamare quella con gli adolescenti.
Monosillabi (Sì…No) in risposta a domande costruite anche con una certa accuratezza nel vano tentativo di non apparire dei dinosauri.
Dunque, fonemi essenziali e abiti essenziali...è questo il segreto per affrontare con coraggio l’età adolescenziale dei propri figli e sopravvivere.
…e a voi che avete figli ancora piccoli, non dite che non vi avevo avvertite!
Maria Pia Nocerino
Buona Festa delle Mamme a tutte!