La tradizione vinicola in Italia ha origini millenarie. Un mercato che negli ultimi anni ha mostrato una crescita vertiginosa. Oggi, purtroppo, le cantine sono in lockdown. Con lo stop alla ristorazione e alla movida le aziende vinicole stanno scontando un prezzo altissimo. La produzione era oramai pronta per arrivare sulle tavole di ristoranti ed enoteche.Purtroppo, è rimasta quasi interamente invenduta.
Gli unici sbocchi di mercato, che tuttavia non risolvono la crisi senza precedenti che stanno vivendo i viticoltori, sono il mercato alimentare e la vendita online. Ne abbiamo parlato con Raffaele Iovine, uno dei rappresentanti delle Cantine Iovine, l’azienda produttrice di vini più antica della Penisola Sorrentina. Quattro generazioni che dal 1890 con passione, dedizione ed esperienza hanno portato le Cantine Iovine ad essere annoverate tra i maggiori produttori di vino campani.
Raffaele Iovine: “Con l’arrivo della primavera e dell’estate eravamo proiettati ad “infiammare le vendite”
Qual è la situazione attuale delle aziende vinicole?
Negli ultimi anni il consumo del vino è aumentato notevolmente. Un mercato in costante crescita. Un mercato anche più esigente, più attento alla qualità. Le conseguenze della pandemia, quali il blocco della ristorazione e della movida, sono state devastanti per tutte le aziende vinicole. La nostra azienda si trova in penisola sorrentina. Con l’arrivo della primavera e dell’estate eravamo proiettati ad “infiammare le vendite”; il turismo che caratterizza la costiera è un turismo internazionale. L’emergenza sanitaria ha arrestato la vita di tutti e di conseguenza ha arrestato l’economia globale.
Quale potrebbe essere la soluzione al momento?
Purtroppo, oltre alla produzione che non trova mercato, ciò che manca al momento sono le certezze. Non abbiamo nessuna certezza del futuro. Non sappiamo quali decisioni saranno prese dai nostri governanti, non sappiamo se saranno disposti aiuti per il rilancio del nostro settore, non sappiamo quanti ristoranti ed enoteche avranno la forza economica di riaprire. Non tutti riusciranno a riaprire, a riavviare la loro attività. Stiamo seguendo la strada della vendita online; probabilmente ci siamo avvicinati tardi a questo tipo di mercato e ci siamo trovati impreparati, ma siamo riusciti a riorganizzare rapidamente il tutto.
“Premiando il Made in Italy, offriremo una chance al nostro futuro e a quello dei nostri figli”
A tuo parere, cosa occorrerà fare per superare questa apnea economica?
Per venirne fuori, a mio avviso occorrerà che i consumatori, in futuro, si comportino da campanilisti, scegliendo di acquistare vino italiano. Difendendo e premiando il Made in Italy, offriremo una chance non solo al nostro futuro, ma a quello dei nostri figli”
(Foto di repertorio)