Il MAV (Museo Archeologico Virtuale) di Ercolano ospita a partire da oggi tutta una serie di eventi foto-giornalistici riguardanti il Vesuvio; di seguito tutti i particolari. Si tratta di una serie di mostre che raccontano sotto vari aspetti tutto quanto concerne il vulcano napoletano e la sua celeberrima eruzione; interverranno diversi fotografi e giornalisti.
Venerdì 11 marzo alle ore 18.00, nella scia dello straordinario successo di pubblico della mostra fotografica “Il formidabil monte”, dedicata al Vesuvio e al suo territorio nelle fotografie dell’Archivio Alinari, si terrà, nella Space Gallery del MAV, l’incontro “Gli occhi del Vesuvio”, quando il foto giornalismo racconta Napoli e il suo Vulcano, che vedrà gli interventi del fotografo Mario la Porta, Docente delle Accademie di Belle Arti di Frosinone e di Napoli, di Rita Scartoni della Fondazione Alinari, del fotografo Massimo Sestini e del giornalista Luigi Vicinanza, Presidente della Fondazione CIVES/MAV di Ercolano.
Prorogata fino a Pasqua, la mostra, a cura di Rita Scartoni e Vittorio Ragone, è il racconto del Vesuvio, Il formidabil monte, e del suo territorio circostante attraverso gli scatti fotografici d’autore, attinti dal grande giacimento di immagini e di storie che sono oggi l’Archivio Alinari. Un percorso straordinario, articolato in due sezioni di ben 58 opere. La prima, Il Vesuvio – tra fotografia del Grand Tour e sperimentazione, esplora per sintesi il panorama culturale di un’epoca, l’elaborazione di modelli iconografici in un periodo di grande interesse e richiesta di fotografie come souvenir di viaggio. La seconda, Eruzioni,racconta l’altra faccia del Vesuvio, quella minacciosa e distruttiva, con gli effetti devastanti della sua collera su cose e persone, attraverso un tipo di fotografia che, sempre più alla portata di tutti, si pone obiettivi di racconto, di documentazione di fatti e di emozioni.
Il progetto, prodotto dalla Fondazione Cives/Mav di Ercolano con la Fondazione Alinari per la fotografia e in collaborazione con la web-rivista Foglieviaggi, con il contributo della Regione Campania e il supporto della Scabec, fa parte di Campania Cultura, il primo ecosistema digitale, realizzato in Italia dalla Regione Campania, con la collaborazione della SCABEC di cui una delle linee d’azione è il programma ARCCA – ARchitettura della Conoscenza CAmpana, con l’obiettivo di riunire in una sola piattaforma digitale tutto il patrimonio culturale regionale.
Una narrazione sempre nel segno della grande cultura della nostra Regione, quella del MAV, il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano che, a poche centinaia di metri dagli scavi archeologici dell’antica Herculaneum, rappresenta un centro di cultura e di tecnologia applicata ai Beni Culturali e alla comunicazione tra i più all’avanguardia in Italia, grazie alla magia tecnologica dell’ultima versione MAV 5.0 – Virtual multiReality, la più avanzata di sempre che, da ottobre 2019, ha rivoluzionato radicalmente il modo di vivere l’esperienza conoscitiva del viaggio virtuale nella vita e nello splendore delle principali aree archeologiche di Pompei, Ercolano, Baia, Stabia e Capri, per meglio comprenderne il passato e la bellezza in un viaggio propedeutico alla visita ai siti archeologici en plein air del territorio vesuviano.
La fruizione del museo MAV, grazie sempre all’iniziativa “Il MAV in esclusiva per te”, tramite prenotazione dedicata, potrà sempre avvenire in esclusiva per gruppi organizzati di massimo 20 persone, ad un costo d’ingresso speciale, non solo nelle giornate di apertura di giorno, del mercoledì, del venerdì, del sabato e della domenica, e del giovedì sera, ma anche nelle giornate di chiusura del lunedì, del martedì, con la sola raccomandazione di scaglionare le visite ogni ora.
L’area aperta al pubblico sarà il percorso museale e la sala per la visione del film in 3D sull’eruzione del Vesuvio nonché, nella Space Gallery, la mostra “Il formidabil monte” a cura di Rita Scartoni e Vittorio Ragone: il racconto del Vesuvio e del suo territorio circostante attraverso gli scatti fotografici d’autore, attinti dal grande giacimento di immagini e di storie che sono oggi l’Archivio Alinari.