Aversa, Ordinazioni Diaconali 2019 – Sintesi e Interviste
Aversa: Sabato 14 Settembre 2019, nella Chiesa Cattedrale sono stati ordinati cinque nuovi Diaconi della nostra Diocesi di Aversa: Giuliano Antignano, Massimo Castiello, Antonio Cecere, Giuseppe Ricciardi e Salvatore Saggiomo.
In questo video riviviamo l’emozione e la commozione di quella giornata, ma impariamo anche a conoscere meglio i nostri nuovi diaconi che, negli attimi che hanno preceduto l’ordinazione, hanno voluto raccontarci qualcosa del proprio percorso personale e spirituale, l’ansia e la gioia per l’evento che stava per cambiare le loro vite, i pensieri e le aspettative per il futuro, consapevoli ed entusiasti dello spirito di servizio e della missione che si preparavano ad abbracciare.
Nota da wiki, Chi è un Diacono:
Il diacono è il ministro di culto che ha ricevuto il primo grado del sacramento dell’ordine in alcune confessioni della Chiesa cattolica (cattolica, ortodossa e anglicana).
Nelle Chiese riformate, il diaconato è un ministero riconosciuto e istituito nella comunità locale. I diaconi e le diaconesse fanno parte del concistoro o consiglio di Chiesa, e generalmente hanno il compito di organizzare le attività di solidarietà e assistenza all’interno e all’esterno della Chiesa locale.
La posizione nella gerarchia ecclesiastica e il servizio ministeriale assumono un ruolo ed importanza particolari in alcune confessioni di ispirazione cristiana, nelle quali è presente il termine diacono, come i Mormoni.
Nel Cristianesimo primitivo il diacono (dal greco διάκονος – diákonos, ovvero servitore) assolveva a un servizio amministrativo e assistenziale ed era subordinato al vescovo. Nel Nuovo Testamento si trovano almeno due citazioni (Filippesi 1,1; 1 Timoteo 3,8-12) dove si parla dei diaconi, connessi al vescovo.
La parola greca diákonos ricorre circa trenta volte nel Nuovo Testamento, e i relativi diakoneō (‘servire’) e diakonia (‘ministero’) ricorrono nell’insieme altre settanta volte. In sostanza, diákonos è servitore, e spesso servitore alla tavola, o cameriere.
Formatasi la struttura gerarchica, i diaconi furono inferiori solo ai presbiteri e ai vescovi, con funzioni di assistenza di quest’ultimo che li aveva ordinati: distribuivano l’eucaristia, leggevano i testi sacri ed erano dediti alla predicazione.
Significativa è la citazione dei diaconi che nelle Sacre Scritture si ritrova negli Atti 6,1-7, dove vengono presentati 7 uomini di ottima reputazione, ordinati dagli apostoli mediante imposizione delle mani, perché servissero alle mense. Tuttavia dal prosieguo del racconto si comprende che ai compiti pratici si aggiungevano servizi pastorali di maggior rilievo. Stefano, ad esempio, “faceva grandi prodigi e miracoli” e, a causa del suo atteggiamento e della sua predicazione, fu lapidato. Filippo, anch’egli “uno dei sette”, era detto “l’evangelista” in quanto missionario e annunciatore del Vangelo (Atti 8,21). Il numero di diaconi posti accanto a un vescovo era tradizionalmente di sette anche in riferimento ad Atti 6,1-7.
Durante il Medioevo si perse questa funzione, e il diaconato divenne per molti secoli unicamente un passaggio temporaneo per raggiungere il sacerdozio.
Con il Concilio Vaticano II è stato ripristinato il diaconato come grado permanente nella Chiesa cattolica latina.