Come risparmiare con una caldaia elettrica
Quando si sente parlare di caldaia elettrica il primo pensiero va ai consumi che questa genera e la prima valutazione da fare è se i consumi sono sostenibili o meno da parte di una famiglia
Cosa è una caldaia elettrica
La caldaia elettrica è un impianto murario che serve per il riscaldamento delle abitazioni o alternativamente al riscaldamento della sola acqua sanitaria, ossia l’acqua che utilizziamo per cucinare o per lavarci. La caldaia elettrica è sostanzialmente un’alternativa alla classica caldaia a gas, ma ha dei vantaggi importanti. Chiaramente, la differenza sostanziale è legata al “combustibile”, che per le prime è l’elettricità, mentre per le seconde è il gas. Quindi di fondamentale importanza è confrontare le offerte luce disponibili sia nel mercato tutelato che nel mercato libero e stipulare il contratto con il giusto fornitore
Le valutazioni da fare nell’acquisto di una caldaia elettrica sono da realizzarsi per la fase iniziale di acquisto e, poi, per la gestione dei consumi.
Vantaggi di una caldaia elettrica
In fase di acquisto e installazione, bisogna tenere presente che esistono diversi modelli di caldaia elettrica. I vantaggi economici, e non solo, di una caldaia elettrica sono notevoli.
L’installazione di una caldaia elettrica fa evitare la realizzazione di canne fumarie e di canali di sfogo; altro elemento importante è che non ha esigenze di vincoli per i locali in cui viene posizionata.
Altro aspetto da non sottovalutare è la mancata necessità di effettuare fori di aerazione/ventilazione. Inoltre, le emissioni inquinanti di una caldaia elettrica sono pari a zero, come anche le emissioni sonore, aspetti che portano notevoli vantaggi energetici e di impatto ambientale.
La nascita e la diffusione delle caldaie elettriche è dovuta proprio all’impatto ambientale. Infatti, oggi il rendimento termico delle caldaie elettriche in circolazione è praticamente superiore al 90/95% e ciò si ribalta proprio sull’impatto ambientale, che poi è la motivazione principale per cui sono state eliminate le vecchie caldaie a combustione, che oggi troviamo installate solo nelle abitazioni in cui erano presenti prima dell’attuazione del protocollo di Kyoto, ossia dal 2005. L’obiettivo principale dell’accordo internazionale era ed è quello di abbattere le emissioni di CO2 nell’ambiente, ossia la principale fonte di inquinamento dell’uomo sul pianeta Terra.
Da un punto di visto economico, un elemento importante da considerare in fase di installazione di una caldaia elettrica è l’assenza di verifiche periodiche. Le caldaie elettriche portano, inoltre, ulteriori vantaggi economici e risparmio energetico se abbinate ad un impianto fotovoltaico, che potrebbe, a seconda della dimensione, anche azzerare completamente i costi dei consumi energetici. Non è da tutti poter avere un impianto fotovoltaico, ma se c’è la possibilità di poterlo realizzare, tra risparmio energetico (e quindi dei consumi in termini di costo) e abbattimento fiscale (oggi è prevista una detrazione fiscale del 50%, per un massimo di spesa di 96 mila euro e quote rimborsate in dieci anni), i vantaggi sono davvero notevoli. Per chi può, si consiglia di valutare tale opportunità e di tenerla nella giusta considerazione.
Quanto costano le caldaie elettriche
Una caldaia elettrica può costare dai 4/500 ad oltre 2000 Euro. Questa differenza di prezzo dipende da alcuni elementi come la classe energetica, la potenza e le dimensioni in litri delle stesse. La dimensione in litri è un fattore da valutare in base al numero di abitanti della casa e dalle abitudini familiari. Questi ultimi due elementi in realtà sono quelli più importanti da tenere in considerazione nella scelta iniziale. La numerosità della famiglia e le abitudini, in termini di uso dell’acqua e dei tempi di vita domestica, faranno la differenza per il costo iniziale e per la gestione dei costi sui consumi successivi all’installazione.
Altro aspetto in fase di acquisto da tenere in considerazione è la dimensione dell’abitazione da riscaldare. Un’abitazione di circa 50 metri quadrati ha bisogno di una caldaia elettrica di circa 5 kw/h con un costo che generalmente è intorno ai 500 euro.
Come gestire i consumi della caldaia elettrica
Una caldaia elettrica, ovviamente, ha dei consumi che si abbattono direttamente sulla bolletta della corrente elettrica e questi, come anticipato, dipendono chiaramente da una serie di fattori come la potenza della caldaia, la classe energetica, la dimensione dell’abitazione e l’uso a cui è indirizzata la caldaia elettrica. La potenza e la classe energetica si faranno sentire economicamente all’atto dell’acquisto, ma i vantaggi in termini di consumo saranno notevoli. Il tutto è relativo al giusto dimensionamento della caldaia per l’uso che se ne intende fare.
Ad esempio, una famiglia di quattro elementi che si organizza nei tempi e nei modi giusti potrebbe anche avere un impianto da 50 litri, ma potrete bene intendere che un conto è farsi 4 docce entro le 8 del mattino o dopo le 20 serali, un altro durante la mattinata o nel pomeriggio. Altro fattore per risparmiare, relativamente alle abitudini familiari, è capire che una doccia media di 5 minuti consuma circa 48 litri (non tutti caldi ovviamente, mediamente si aggira intorno al 70% il livello di acqua calda in inverno). Quindi, nell’esempio appena fatto potrebbe essere utile una dimensione superiore in termini di litri se tutti fanno la doccia in 20 minuti, perché si potrebbe aumentare lo sforzo energetico che si ribalta su un cattivo utilizzo della caldaia elettrica e consumi eccessivi. In sostanza, il consiglio è di fare le giuste valutazioni prima dell’acquisto e la scelta si ribalterà vantaggiosamente per la vita dell’elettrodomestico.