Strade fotovoltaiche : se l’asfalto produce energia
Che l’energia sia uno dei grandi temi di questo decennio è un dato di fatto, e lo è specie se connesso al grande problema dell’inquinamento relativo alle fonti non rinnovabili che, specie nei paesi in sviluppo, sta portando a situazioni di assoluta invivibilità. In Francia si è però arrivati ad una svolta, con un’idea che potrebbe cambiare per sempre il prospetto energetico delle grandi città.
La capitale Francese ha infatti dato il via ad un piano che porterà su circa 1000 km di pavimentazione stradale un particolare tipo di afalto dalle proprietà fotovoltaiche. Il “Wattway”, così si chiama, è infatti un particolare tipo di copertura stradale in sviluppo da circa 5 anni, e presentato proprio lo scorso anno aveva fatto il suo debutto al Salone dell’efficienza di Parigi, in occasione della conferenza sul clima di novembre.
Wattway è fondamentalmente composto da una speciale resina in silicio policristallino, la cui resistenza è certificata per resistere a circa 20 anni di stress (compreso ovviamente il carico di enormi pesi come tir e autarticolati). Ogni lastra è spessa appena pochi millimetri e può essere integrata su qualunque tipo di pavimentazione stradale. Il suo funzionamento è del tutto identico a quello di un tipico pannello solare, con la differenza che la sua integrazione è prevista per l’ambito stradale e, dunque, perfetta per le città in cui le strade da percorrere su ruote costituiscono buona parte dei tracciati urbani. Attraverso i suoi pannelli, l’azienda produttrice (la Colas) certifica di poter illuminare le abitazioni di circa 5 mila persone con appena un chilometro di pavimentazione il che significherebbe che con circa 1 quarto dell’intero stradario francese si potrebbe illuminare con energia pulita l’intera Francia.
Dopo le richieste di diversi paesi, Wattway vedrà la sua prima, vera, implementazioni proprio nel paese che gli ha dato i natali. In Francia verrà infatti varato a breve un progetto per integrare i pannelli su su circa 1000 km di strade, con la posa della prima lastra entro la fine del 2016. Il progetto vedrà un investimento di circa 300 milioni di euro, in parte recuperati con un’accisa sul carburante che, proprio di recente, ha visto un calo del presso di mercato sul territorio francese. Occorre specificare che la Francia non è la prima a pensare in tal senso ad un sistema energetico sostenibile. Esistono infatti, nel mondo (e specie in Europa) diversi progetti per le cosiddette “Solarized Roads”, e l’Olanda in particolare ha già messo in pratica la cosa con una serie di piste ciclabili capaci di raccogliere i raggi solari per convertirli in energia. Quello francese ad oggi è tuttavia il progetto più grande e importante, nonché quello che in termini di resa energetica darà i risultati più interessanti. Infatti, se tutto andrà come deve, si prevede che la sola stesura di 1000 chilometri darà energia all’8% dell’intera popolazione francese, facendo così un piccolo, ma importante, passo verso l’energia verde e sostenibile.