Panasonic presenta il suo progetto per una smart city


Smart city: nel cuore di Berlino, un quartiere iper-connesso

L’IFA di Berlino è ormai un appuntamento fisso per i fanatici della tecnologia. La kermesse tedesca è ormai da diversi anni il teatro dell’innovazione dove i principali attori della rivoluzione tecnologica “per tutti” annunciano e mostrano le novità tenute in serbo per il successivo anno di vendite (o parte di esso), e dove vengono annunciate tutte le più interessanti novità nel settore della tecnologia smart.
Proprio la connettività al servizio della vita di tutti i giorni è stata la grande protagonista degli annunci Panasonic che, ampiamente superati i confini della tecnologia di tutti giorni, ha mostrato al suo pubblico la sua idea di smart city e smart home.

Di che stiamo parlando? Semplicemente di città, quartieri e case connesse a internet, onde beneficiare di una serie di servizi che dovrebbero, almeno in teoria, migliorare la vivibilità della giungla urbana.

Il progetto, che sembrerebbe ben più di un’idea, prevedrebbe la costruzione del primo agglomerato urbano “smart” proprio a Berlino, nel quartiere di Adlershof, sud di Berlino, distretto di Treptow-Köpenick. Si tratta in realtà del secondo quartiere in sviluppo con il supporto di Panasonic che, già un po’ di tempo fa, aveva avviato lavori simili in quel di Tokyo dove, nel quartiere di Fujisawa, sorgerà nel 2020 un complesso urbanistico dalla forte impronta smart. A seguire Denver, Lione e ora anche Berlino, che potrà contare su ben 69 appartamenti dotati di una tecnologia al passo con le idee dell’ internet of things. Nel progetto, Samsung ha previsto abitazioni connesse alla rete, dotate di diverse tipologie di sensori che possano effettuare i lavori più disparati passando dalla mera rilevazione di furti e intrusioni non autorizzate, all’analisi procedurale della qualità dell’aria.

 

Ma non solo, le case smart vorrebbero anche garantire un futuro più sicuro, magari ad uso delle persone sole o non completamente autonome, con rilevatori di movimento e impatto (immaginate che qualcuno cada in una stanza ed abbia bisogno di aiuto: la casa vi comunicherà l’evento), così come una serie di sistemi che permettano di coordinare l’uso e il funzionamento di tutti gli elettrodomestici disponibili (ed al passo con i tempi).

Non solo le case, anche il tessuto urbano si rifarà il look, con un sistema a LED con attivazione e monitoraggio via internet ed alimentati da energia pulita e sostenibile proveniente da un sistema di pannelli solari, con sistemi che permettano di conservare e riutilizzare l’energia in eccesso.

Siamo ancora molto distanti da un futuro in cui tutto ciò possa diventare una norma, ma Panasonic sta dimostrando grande impegno ed interesse nello sviluppo di una vivibilità urbana a prova di futuro. Una casa smart potrebbe rispondere a diverse domande oggi irrisolte, relative a sicurezza, energia e relativi consumi. la svolta potrebbe arrivare proprio con Tokyo il cui quartiere del futuro di prossima apertura potrebbe aprire la prospettiva concreta per un modello perseguibile almeno per le metropoli. E chissà che altre società non seguano l’onda.

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