Quanto consuma una TV Samsung?


Test di laboratorio indicherebbero un consumo più alto di quello dichiarato dalla Samsung. L’UE indaga, i coreani negano

In un momento in cui l’indignazione pubblica è tutta puntata verso lo scandalo Volkswagen relativo alla manomissione dei dati reali di consumi delle vetture, anche le Tv Samsung finiscono coinvolte nel polverone delle manomissioni dei consumi a causa di alcuni test di laboratorio che sembrano smentire l’efficienza dei prodotti coreani in termini di risparmio energetico.

Consumi Tv Samsung per CompliantTv

La vicenda parte dai laboratori della ComplianTv, l’ente europeo che si occupa di testare e classificare i prodotti in base al consumo energetico. Si tratta, se avete fatto acquisti negli ultimi anni, di quel label adesivo con strisce colorate che mostrando gradienti dal rosso al verde stabiliscono la classificazione dei prodotti energetici da G (consumi estremi) ad A (consumi ridotti e grandi prestazioni).

Orbene pare che ComplianTv, durante alcuni test, abbia sollevato il dubbio che alcuni televisori Samsung non siano in grado di ridurre i costi in modo efficiente come invece la società coreana dichiarerebbe al momento della vendita. I test, in particolare, dimostrerebbero che una particolare funzione delle tv, la cosiddetta “motion lighting” (una funzione che riduce la luminosità dello schermo nel corso di particolari operazioni, in modo da ridurre i costi energetici) non sarebbe in grado di ridurre davvero i costi nella “vita reale”, rispetto a quanto invece avrebbero dichiarato i test in laboratorio di Samsung. ComplianTv, in pratica, starebbe accusando Samsung di aver barato sulle dichiarazioni relative ai costi energetici di alcuni prodotti.

 

 

In realtà l’ente europeo aveva già sollevato il dubbio lo scorso febbraio, dichiarando di non aver rilevato nelle tv Samsung alcun software che effettivamente permettesse il corretto funzionamento della “motion lighting”,ma lo “scandalo” non è potuto scoppiare prima di una serie di test che si sono conclusi solo la scorsa settimana e che hanno poi portato alla pubblicazione dei risultati nel corso di un recente meeting a Londra.

Dal canto suo Samsung nega ogni accusa ed attraverso un suo portavoce dichiara che suddetta funzione si va attivando solo in certe determinate condizioni e che i test di laboratorio per la certificazione dei consumi sono stati organizzati dalla International Electrotechnical Commission che, pertanto, è garante delle dichiarazioni di Seoul.

Ad ora non ci sono ulteriori aggiornamenti sulla questione ma questa non è la prima volta che una situazione simile si presenta nel mondo dela tecnologia. La possibilità che certe case falsino tramite software le certificazioni energetiche è un’ipotesi che gira in Europa dal 2012.

Recentemente, poi sia in Europa che in America si è dato il via ad alcune interrogazioni che spingessero le nazioni ad un comune e più serrato controllo sui consumi, nel dubbio che i dati dichiarati dalle case di produzione non fossero propriamente aderenti a quelli che sono gli effettivi consumi nelle case degli utenti.

Il dubbio non è da sottovalutare. È stimato, infatti, che nel mondo si acquistino circa 500 tv al giorno e che ognuna di esse corrisponda a circa il 10% del costo totale mensile di energia elettrica in una abitazione.

Le nostre tv, in pratica, sono l’utensile che “da solo” ci costa di più in assoluto sulla bolletta; se i dati fossero davvero falsati, allora avremmo inconsapevolmente contribuito a quello che è probabilmente il più grosso ed inconsapevole spreco energetico del pianeta.

 

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