Solarin: lo smartphone da 20 mila dollari a prova di hacker


Quanto costa la sicurezza secondo Solarin?

Si tenderebbe a dire che non si può dare un prezzo alla sicurezza, ed infatti è così. Eppure proprio la nostra sicurezza, specie quella relativa ai nostri dati sensibili o alla nostra privacy è un qualcosa che, mai come negli ultimi anni, è al centro dell’attenzione mediatica.

Perché, da quando internet è entrato nel nostro quotidiano per mezzo di email, e-commerce e smartphone, è evidente un pò a tutti la semplicità con cui certe persone possano perdere il controllo della propria identità digitale o, peggio, subirne il furto. Si può allora dare un prezzo alla sicurezza? Per quanto la risposta sembri restare un secco “no”, della stessa idea non sembrerebbe essere il team che è alle spalle di “Solarin”.

Prototipato e sviluppato alla fine dello scorso anno da Sirin-Labs, e  una startup anglo-israeliana che ha, ad oggi, raccolto oltre 70 milioni di dollari di investimenti, Solarin si pone l’ambizioso obiettivo di essere uno smartphone “inbucabile”, ovvero un dispositivo che non può essere in alcun modo violato. L’idea è semplice: esiste attualmente sul mercato uno smartphone che non possa essere violato? La risposta è, tristemente, no. Un hacker esperto è infatti in grado di violare qualunque dispositivo sia attualmente in commercio e questo perché il mercato degli smartphone, per quanto sia tra i più sensibili alle questioni del furto di dati, è anche quello che in termini di sicurezza utilizza meno le più moderne tecnologie di web security. La sicurezza dei nostri telefoni, in pratica, è anacronistica, specie se si considera che si vorrebbe utilizzare gli stessi per operazioni sensibili come acquisti e pagamenti digitali (il famigerato “touchless payment”), ed ecco che Sirin Labs sta cercando di metterci una pezza.

 

Ma quanto costerebbe uno smartphone capace di tenere al sicuro i nostri dati e la nostra vita privata digitale? Tanto, circa 20 mila dollari! Tale è infatti il costo di Solarin, un prezzo che per Sirin Lab non è sconsiderato, specie se si considera che esiste un mercato del lusso telefonico che mette a disposizione dei più facoltosi dispositivi che vanno dai 10 mila dollari in su, con lo straordinario caso dell’Iphone Black Diamond di Apple che detiene lo scettro del lusso per eccellenza con i suoi oltre 15 milioni di dollari di cartellino. Per Sirin Lab il ragionamento è allora semplice: se si è disposti a spendere così tanto per un puro vezzo estetico, perché allora non si dovrebbe spendere per la propria sicurezza? Il ragionamento non fa una piega, ma a questo punto la domanda è: come fa Solarin a proteggere i nostri dati? Come immaginerete, parte della sicurezza del dispositivo è proprio il suo segreto costruttivo. Sirin Lab si limita a comunicare che lo smartphone sarà supportato da un sistema operativo Android (non ci è dato sapere in che versione) e che godrà di meccanismi di sicurezza e crittografia di tipo militare. Stop.

Solarin è comunque solo un caso eclatante di quello che è un settore che sta vedendo una forte crescita: quello della smart security. Anche altre aziende come SilentCircle, Archos e Bittium sono pronte per il lancio dei loro dispositivi super sicuri, con la differenza di avere un costo di vendita molto più vicino a quello che è il mondo degli smartphone di fascia alta (parliamo di una media che oscilla tra i 700 e gli 800 dollari). Certo, pare che Solarin sia costruito “a prova di futuro” a sentire i suoi sviluppatori, con una tecnologia già in anticipo “di almeno tre anni” sulla concorrenza… che poi sia vero o meno non toccherà aspettare molto, perché il dispositivo sarà presentato alla fine di Maggio quando, sicurezza permettendo, ne sapremo di più.

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