18 Febbraio: Giornata mondiale della sindrome di Asperger


Si celebra oggi 18 Febbraio la Giornata mondiale della sindrome di Asperger, sindrome rientrante tra i disturbi dello spettro autistico, scoperta dal pediatra austriaco Hans Asperger.

Gli studi di Hans Asperger

Asperger fondò il suo studio su un gruppo di bambini che mostravano comportamenti particolari nell’interazione sociale, nelle abilità comunicative e negli interessi.  I soggetti colpiti da Asperger, infatti, a differenza di quelli colpiti da altre forme di autismo, hanno un quoziente cognitivo uguale o superiore alla media. Il loro disagio si manifesta nell’ambito dell’interazione sociale.

Asperger morì prima che i suoi studi ottenessero ampio riconoscimento. I suoi scritti, essendo in lingua tedesca, non riuscirono ad avere immediata ed adeguata diffusione. La prima persona ad usare il termine “sindrome di Asperger”, fu stata la ricercatrice britannica Lorna Wing.

Tuttavia, se ad Asperger si deve il merito dei suoi studi, c’è, purtroppo, da dire che il pediatra collaborò attivamente al programma di eugenetica nazista che determinò l’uccisione di quasi 800 bambini autistici, come riporta Wikipedia.

Greta Thunberg, l’attivista ambientale con la sindrome di Asperger

Diverse persone sono affette dalla sindrome di Asperger.  Tra i volti noti ricordiamoa Greta Thunberg che Il Time ha inserito tra i 25 teenager più influenti del mondo. Su Twitter si presenta come “Attivista ambientale con Asperger”.

La scrittrice italiana Susanna Tamaro, negli ultimi anni si è ritirata dalla vita pubblica dichiarando di convivere con la sindrome di Asperger. racconta nel suo libro libro “Il tuo sguardo illumina il mondo” (edito da Solferino) come la scrittura sia stato per lei una sorta di antidoto.

 

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Il tuo sguardo illumina il mondo, sinossi

«Gli anni della nostra amicizia sono stati per me gli anni della grande libertà. Libertà di essere come sono» scrive Susanna Tamaro a Pierluigi Cappello, il poeta scomparso nel 2017, tenendo fede a una promessa che si erano fatti prima che la malattia li separasse. Quella di scrivere un libro insieme. Il libro è questo. Un libro delicato, profondo e commovente che ripercorre gli anni brevi e intensi della loro amicizia. Un’amicizia speciale, limpida e luminosa, riflessiva e inquieta, capace di analizzare la tormentata complessità di questi tempi, senza lasciarsene mai sopraffare. Un’amicizia suggellata anche da due modi diversi di affrontare la disabilità. Per Pierluigi, l’essere costretto su una sedia a rotelle, a causa di un incidente avvenuto da ragazzo. Per Susanna, una sindrome neurologica che l’ha confinata, fin dai primi anni di vita, in una dimensione di fragilità e solitudine. Un libro capace di affrontare le asprezze dell’adolescenza, la crudeltà che si abbatte sui diversi, sulle persone sensibili, su chi non si arrende alla banalità del male. Un libro che racconta anche l’amore, la capacità di cambiare e la salvezza che passa attraverso la scoperta delle parole. Un libro che non ha paura di parlare dell’anima e del mistero che ci avvolge, della vita e della morte, e del senso profondo del nostro esistere.

 

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