Il libro di Giustina Manica “Adele Alfieri di Sostegno nelle carte Villari (1888 – 1917)”, edito dalla Polistampa, è dedicato alla figura di Adele Sostegno Alfieri, dimenticata nella storia, ed emerge dal carteggio con Pasquale Villari
Prima della pubblicazione del primo carteggio ne sono stati pubblicati altri due di cui il primo nel 2013 che verteva sullo scambio Tra Pasquale Villari e Sonnino sulla questione meridionale nella fase del declino della Destra storica, mentre il secondo è stato pubblicato nel 2014 affronta tale questione in una dimensione nazionale ed internazionale.
Per quanto riguarda Adele Sostegno Alfieri, malgrado fosse ricca e facoltosa, si impegnò in attività filantropiche e si interessò della questione meridionale che purtroppo non è stata risolta cercando di aiutare le popolazioni meridionali non abbienti.
In quel periodo molti italiani furono costretti ad emigrare nelle lontane Americhe alla ricerca di un lavoro e di condizioni di vita migliori.
Essi emigrarono negli Stati Uniti dove solo un quinto di essi viveva in condizioni agiate mentre gli altri erano poveri, mentre in Argentina la situazione era diversa e le colonie italiane erano più fiorenti.
Si trattava per lo più di commercianti, industriali, professionisti, marinai, artigiani, e soprattutto agricoltori, In questo stato fu offerto al bracciante italiano di trasformarsi in colono proprietario grazie al sistema di affittante che gli consentì di risparmiare, assicurandogli la proprietà della terra.
Tra gli argomenti trattati nelle lettere che Adele scrive a Villari non ultime le questioni inerenti l’Istituto “Cesare Alfieri” fondato a Firenze nel 1875 per volere di Carlo Alfieri di Sostegno104. Come ho già ricordato, dopo la sua morte, nel 1897, la gestione passò nelle mani di Emilio Visconti Venosta, marito di Luisa fino al 1914105. di fatto, comunque dopo la morte di Carlo, le figlie Adele e Luisa ne raccolsero l’eredità morale, oltre che materiale. In memoria del padre donarono all’Istituto, il 15 giugno 1998, uno stabile in via Cavour 62-64. Inoltre, portarono avanti il lavoro e l’impegno nel sostenere la Scuola di formazione politica e sociale volta a formare i cittadini della nuova Italia: un impegno che il padre si era dall’ altra parte, l’assunzione della responsabilità dell’insegnamento di Villari presso l’Istituto di una materia innovativa come Scienza politica e degli scrittori politici, alla svolta del nuovo secolo, ne fece figura centrale degli indirizzi scientifici e didattici assunti dalla “grande nazione” alla vigilia della celebrazione del cinquantenario dell’unità. Ma c’è un altro tema di rilievo che emerge da questo carteggio fino ad oggi inedito e non studiato fra Adele Alfieri di Sostegno e Pasquale Villari ed è la necessità che le classi dirigenti, per definizione le classi agiate del paese, non pensino più solo alla formazione propria e delle generazioni future, come era stato avvertito da Carlo, ma a garantire il proprio impegno la responsabilità che su di loro grava nell’interesse della comunità a fronte del rischio di venire scalzate dai ceti emergenti con grave danno per l’intero paese.