<strong>Agerola – Mercoledì 21 giugno, il laboratorio “Attori in erba” dell’Istituto Comprensivo Di Giacomo-De Nicola si è concluso con un emozionante spettacolo tenutosi nel meraviglioso scenario del Parco della Colonia Montana.
“Ce steva ‘na vota”, un titolo decisamente accattivante per uno spettacolo che ha visto coinvolti ben 19 ragazzi della scuola media che hanno portato in scena, dopo mesi di lungo lavoro, i racconti della tradizione orale prendendo spunto dal libro Ce steva ‘na vota…. Dai Cunti alle Fiabe scritto a quattro mani da Tonino Scala e Daniela Pastore.
Fiabe come “La Gatta Cenerentola”, “Uccello Grifone”, “Cricco, Crocco e Manico d’uncino”, così come la straordinaria “Miezu Culillo”, hanno trovato nuova vita, accompagnate dalle canzoni del cantautore napoletano Eduardo Bennato.
Lo spettacolo nella sua semplicità ha pienamente coinvolto il nutrito pubblico presente alla rappresentazione. In tanti rivivendo e riascoltando i racconti di un tempo, quelli raccontati e magari più volte ripetuti dai loro nonni, si sono lasciati andare alle emozioni.
Le attività svolte durante il laboratorio, oltre a tramandare storie orali del passato che altrimenti andrebbero perdute, hanno avuto come obiettivo quello di stimolare la creatività dei ragazzi favorendo lo scambio di idee, l’apprendimento e l’integrazione sociale, coinvolgendoli in attività e discipline quali il teatro, la musica, la danza.
“Lu cunto de li cunti” di Giambattista Basile, “Fiabe Italiane” di Italo Calvino e “Fiabe della Tradizione Orale”, e “Ce Steva ‘na vota”
La lettura di alcuni brani tratti da libri come “Lu cunto de li cunti” di Giambattista Basile, “Fiabe Italiane” di Italo Calvino e “Fiabe della Tradizione Orale“, nonché “Ce Steva ‘na vota“, ha permesso di far conoscere ai ragazzi le fiabe della tradizione orale e una parte di letteratura, purtroppo, quasi del tutto ignorata.
I ragazzi, attraverso la lettura dei brani, un primo approccio alla recitazione, l’ascolto di musica e la visione di film, hanno intrapreso un importante viaggio a ritroso nel tempo, quello in un mondo che anagraficamente non è il loro e che rischia di scomparire del tutto.
Non a caso Italo Calvino affermava che le fiabe sono “vere” e che esse servono al processo di socializzazione delle giovani generazioni, ovvero alla “trasmissione” del mondo.